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Piccinini (Pd): "Rivedere i vincoli per le aree di Piediluco e Marmore"

(Ufficio Stampa/Acot) – Ridiscutere e rivedere i vincoli vigenti sulle aree di Piediluco e Marmore. Lo chiede, in una nuova proposta d'atto d'indirizzo, il consigliere del partito Democratico Sandro Piccinini. “Alcuni vincoli ambientali e naturalistici (nello specifico i vincoli delle aree incluse nella rete Natura 2000 il 24 marzo 2000 con l'approvazione della ex L.R. n. 27/2000 oggi abrogata dalla L.R. n. 1/2015) – scrive Piccinini - furono calati dall’alto senza il minimo coinvolgimento della popolazione interessata (quella che vive in quel territorio, un territorio che potrebbe offrire tante opportunità di sviluppo, di occupazione giovanile) creano problemi infiniti e consentono ad alcune associazioni di intervenire a gamba tesa su ogni tentativo che potrebbe contribuire a fare un passo in avanti; questi vincoli che riguardano il SIC IT 5220017 della Cascata delle Marmore, il SIC IT 5220018 del Lago di Piediluco e monte Caperno, la ZPS IT 5220025 della Bassa Valnerina e la ZPS ZPS IT 5220025 del Lago di Piediluco e monte Maro con le loro norme sono stati imposti e scritti con arroganza e senza partecipazione da parte dei cittadini”.
Per questo con l'atto d'indirizzo Piccinini propone al consiglio comunale d'impegnare sindaco e giunta ad attivare la procedura affinché la Regione emetta un provvedimento di declassamento delle ZSC (Zona speciale di Conservazione) di Marmore e Piediluco (ex SIC sito di interesse comunitario ed ex ZPS zona di protezione speciale); in subordine, di riaprire la discussione sui piani di gestione con il coinvolgimento delle popolazioni interessate, procedendo ad una revisione degli stessi con particolare riferimento alla redazione di una normativa che tenga conto delle caratteristiche turistiche, sportive e culturali del nostro territorio; di attivarsi nella fase di VAS del Piano del Parco del Nera per non fare un nuovo piano del Parco Nera già esistente ed approvato nel 2012 e di utilizzare le risorse che si spenderebbero per rifare un nuovo piano, sul nostro territorio facendo invece una variante ai piani di gestione sopra ricordata”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017