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Piano di riequilibrio, la discussione in consiglio comunale

(Ufficio Stampa/Acot) – Nel prosieguo del dibattito sull’aggiornamento del piano di riequilibrio, Faliero Chiappini (Ca) ha detto che “nel quadro generale questa manovra è il male minore”. “Il percorso è molto stretto, tutte le critiche dei sindacati e delle associazioni di categoria hanno alcune ragioni, ma non hanno sostanza: lo strumento del fondo di rotazione è una misura di salvaguardia a fronte del fatto che non abbiamo oggi le provviste certe, non vedo oggi una terza via”. “E’ vero che avevamo chiesto un percorso che non appesantisse la tassazione, ma oggi le scelte sono queste, per evitare situazioni ancora più gravi, come il dissesto”. “Scegliamo oggi ciò che graverà meno sulle spalle dei cittadini”. “Ora – ha concluso Chiappini - servono azioni straordinarie sulla riorganizzazione dell’ente sul recupero dei crediti,  sull’utilizzo delle opportunità per le imprese e per l’ambiente, per far sì che il Comune resti un valore per il nostro territorio e per il suo sviluppo, aprendo una reale fase di partecipazione”.
“Dalle opposizioni sono arrivate parole pesanti – ha detto Valdimiro Orsini (Pd) – ma noi stiamo qui a fare gli interessi dei cittadini, non per restare attaccati alla poltrona”. “Abbiamo svolto un percorso trasparente rispetto a tutta una serie di problemi e criticità che c’erano all’interno dell’amministrazione vuoi per scelte precedenti, vuoi perché sono cambiate le normative e le regole”. Avevamo un obiettivo come consiglieri e come amministratori di evitare il dissesto finanziario dell’ente. E’ chiaro che la situazione è difficile. Pensavamo che il primo piano fosse credibile, ma il ministero e la Corte lo hanno giudicato debole e poteva forse esserci uno spirito più collaborativo, avrebbe potuto suggerire delle modifiche invece della bocciatura tout cours. La misura proposta ora è pesante nella situazione attuale, chiediamo sacrifici alla città, però ci siamo impegnati in una serie di atti chiari e precisi per rendere più credibile il nostro piano e evitare il dissesto per senso di responsabilità verso la città”. Orsini ha infine invitato la Giunta a recuperare un rapporto con le forze sociali della città attraverso il metodo della partecipazione.
Fabio Narciso (Pd) ha ricordato nel suo intervento il peso su questa situazione del cambiamento normativo sui bilanci degli enti locali iniziato nel 2012. “Anche la nostra amministrazione – ha detto Narciso - ha seguito la ratio della nuova normativa, mettendo in chiarezza la situazione finanziaria. Forse questa scelta andava fatta addirittura all’inizio di questa consiliatura”. 
“L’azione di risanamento attuale deriva da una situazione trentennale; oggi siamo al capolinea, ma chi verrà dopo di noi avrà in dote un Comune finalmente risanato”. “Molte scelte erano obbligatorie e questa amministrazione è riuscita a farle, come la messa in trasparenza dei debiti e dei crediti delle partecipate”. “L’opposizione – ha concluso Narciso - non ci ha detto quale alternativa ci sarebbe a questa situazione”.
“Vi era stato detto: non mettete più le mani nelle tasche dei cittadini cui state per riconsegnare una città distrutta nel suo tessuto economico e sociale – ha scritto invece Paolo Crescimbeni (Gm) in una sua nota diffusa oggi pomeriggio - ed ora ecco l’ennesima giravolta”. “Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo: vi sieti indebitati fino al collo per fare spese spesso inutili ed insensate, se chiedete ai cittadini di pagare i vostri debiti allora è giunto il momento di dire: chi ha sbagliato paghi e non sono certo i cittadini ad aver sbagliato”.
“Ricorrere al fondo di rotazione è di fatto una situazione di dissesto”, ha detto nel suo intervento Angelica Trenta (M5S). “Grave anche il fatto che venga asserito che non c’è necessità di riconoscere i debiti fuori bilancio prima dell’approvazione del nuovo piano. Pagano i cittadini e non coloro che hanno le responsabilità. Se la maggioranza fosse sicura dell’operato e della trasparenza della giunta votereste i debiti fuori bilancio”. ”Anche questo nuovo piano sarà bocciato e voi avrete ottenuto solo di aver prolungato la vita di questa amministrazione e di questa giunta”. 
Patrizia Braghiroli (M5S) ha detto che il sindaco non ha dimostrato “di essere un buon padre di famiglia per la città”. "I sacrifici non devono farli i cittadini, ma coloro che hanno creato questa situazione - ha detto Braghiroli - e le dimissioni, come quelle di Cavicchioli, sarebbero state per tutti un atto molto più coerente, specie per un sindaco che tre anni fa nella campagna elettorale aveva dichiarato che i conti del Comune erano a posto e che solo nel dicembre scorso aveva dichiarato di poter raggiungere l'obiettivo del risanamento senza ricorso al fondo di rotazione e senza penalizzare la città".
 

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 20/12/2017