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Piano di riequilibrio: gli interventi delle opposizioni

(Ufficio Stampa/Acot) – A seguito delle notizie sulla relazione finale del Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno in merito al piano di riequilibrio del Comune di Terni, diversi consiglieri e gruppi di opposizione hanno espresso con delle note le rispettive posizioni.
Marco Cecconi (FdI) ha preannunciato la richiesta di una seduta straordinaria del consiglio comunale “perché il Piano lo ha approvato il Consiglio e il Consiglio deve sapere”. Cecconi ha scritto che non occorre sorprendersi “giacché le censure mosse dal Ministero degli Interni al Piano di riequilibrio del Comune di Terni risalgono a più di sei mesi fa: quando dal Viminale presero carta e penna per mettere subito nero su bianco ben 18 eccezioni”. “Nessuno si sorprenda – aggiunge - perché le risposte fornite da Palazzo Spada a quelle 18 censure, se mai ce ne sono state (all'insaputa del consiglio comunale, che ha la titolarità del Piano), evidentemente non sono state convincenti”.
“L'unica cosa, è vero, che non cessa di fare meraviglia, è l'attitudine al bluff: i bluff dell'assessore al bilancio, tanto per cambiare; il bluff del PD ternano, tutto intento a spiegarci da giorni che la sua Amministrazione sotto-inchiesta sta costruendo il nostro futuro; il bluff di tutti quelli – sindaco in testa – che provano e riprovano a convincerci del fatto che stanno mettendo in sicurezza i conti comunali.
Anche Paolo Crescimbeni (Gm) – preso atto di quanto scritto dal Ministero in merito al piano di riequilibrio presentato dal Comune di Terni sottolinea che: “Le anticipazioni fornite dall’assessore Piacenti D’Ubaldi non rispondono alla realtà e definire “critica” la situazione del Comune di Terni appare oggi un vero eufemismo”.
“La Giunta ha nuovamente mentito alla città – scrive poi in una nota il gruppo consiliare del M5S - e per questo crediamo che la fine della consiliatura sia ormai improcrastinabile. Il Sindaco Di Girolamo deve immediatamente rimettere il proprio mandato avendo ormai rotto oltre ogni evidenza il rapporto di fiducia con i cittadini”. “Andare avanti fino alla pronuncia della Corte dei Conti dopo l'inequivocabile parere da parte del Ministero vuol dire continuare il gioco sporco sulle spalle dei cittadini, per cercare di aggrapparsi ad ogni ultimo disperato tentativo di rimanere incollati alla poltrona.
 

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 04/07/2017