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Per la mostra di Carotti ancora un fine settimana

(Direzione Generale/Uff.stampa) - Duilio Carotti – dipinti e grafica 1933-1957: ancora un fine settimana per l’ampia mostra antologica, promossa dal Comune di Terni con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, che chiuderà la sera di domenica e ripercorre l’attività del pittore interprete tra i più attivi del vivace contesto artistico ternano negli anni Quaranta e Cinquanta. L’orario è dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.  Carotti (1911-1957), dopo gli esordi da autodidatta e una incoraggiante esperienza sui tipici temi dell’arte coloniale negli anni trascorsi da militare in Africa Orientale (1935-37), si avvicina alla ricerca tonale dei pittori della cosiddetta Scuola Ternana, condividendo l’interesse soprattutto per la pittura di paesaggio. I riconoscimenti conseguiti nell’ambito di rassegne locali, ma anche il successo della sua prima esposizione personale alla Galleria La Barcaccia di Roma nel 1946, fanno maturare in lui la decisione di dedicarsi completamente alla pittura abbandonando  l’impiego in fabbrica. Nei difficili anni del dopoguerra, in un clima politicamente lacerato, il pittore intraprende un percorso autonomo che lo allontana dal gruppo degli artisti più ideologicamente schierati. Con pari dedizione, tuttavia, profonde le proprie energie in iniziative di promozione artistica che esprimono quella volontà di rinnovamento così condivisa negli anni del dopoguerra.
Tra i fondatori del gruppo La Soffitta, di cui è animatore e segretario, è tra gli ideatori del Premio Terni, la rassegna istituita nel 1950 che riesce presto a guadagnare prestigio e visibilità tra i tanti analoghi concorsi fioriti in quegli anni sul territorio nazionale. La sua netta scelta di campo a favore della figurazione e il desiderio di una ricerca ancor più consapevole e approfondita lo spingono a iscriversi all’Accademia di Belle Arti per seguire le lezioni di Gerardo Dottori, sotto la cui guida si diploma nel 1956.
La mostra monografica, che è stata inaugurata il 7 settembre, attraverso una accurata selezione di dipinti e di disegni che documentano la coerente produzione dell’artista dagli esordi sino al 1957, anno della prematura scomparsa, offre un’organica rilettura di una figura sinora piuttosto trascurata dagli studi, ma che con il suo dinamico impegno e le tante presenze a manifestazioni nazionali fu una voce rappresentativa dell’arte dell’Italia postbellica. Il catalogo, edito dalla Futura Edizioni di Perugia, è il primo strumento critico per la conoscenza del pittore e si avvale di una introduzione di Stefania Petrillo, che inquadra l’attività dell’artista nel contesto culturale ed espositivo italiano, di un saggio di Antonella Pesola che ricostruisce analiticamente la biografia del pittore e di uno studio di Michele Benucci sulla sua produzione grafica.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017