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Il dibattito in consiglio, l'intervento del vicesindaco

(Ufficio Stampa/Acot) – Il dibattito sugli atti presentati oggi in consiglio comunale è proseguito in serata con l’intervento di Franco Todini (IC). “Dopo gli avvisi di garanzia – ha detto Todini - non aderì alla richiesta di dimissioni per gli assessori, ma oggi si profila una situazione completamente diversa: ci sono misure cautelari molto gravi e una crisi che si riverbera su tutta la città. Oggi l’amministrazione è condizionata dall’azione della magistratura”.

Patrizia Braghiroli (M5S)  ha ricordato, rivolgendosi ai consiglieri del Pd che “onore significa adempiere ad un obbligo, rispondere ad un impegno”. “Ad oggi – ha chiesto - cosa avete fatto rispetto agli obblighi e agli impegni che vi eravate presi? Nulla fino ad oggi. E quindi in questa nuova situazione come pensate di poter andare avanti?”. Perciò la consigliera ha chiesto alla giunta di fare “non uno ma mille passi indietro, riconoscendo di non essere più in grado di governare la città”.

Angelica Trenta (M5S) nel suo intervento ha detto, rivolgendosi alla giunta: “Non siete riusciti a garantire alla città neanche il limite della decenza amministrativa”. “L’azione di governo non è stata rivolta agli interessi dei cittadini, nonostante i nostri numerosissimi atti e le nostre sollecitazioni sull’illegittimità tecnica e politica delle vostre scelte”. La consigliera si è inoltre lamentata del fatto che il vicesindaco non abbia effettuato il proprio intervento in aula all’inizio del dibattito, “come sarebbe stato corretto”. Infine Angelica Trenta ha auspicato di veder rinascere la città, "dopo che l’attuale amministrazione, abbandonando personalismi e questioni di parte, lascerà libero il campo".

Andrea Cavicchioli presidente del gruppo del Pd, ha iniziato il suo intervento ricordando che “stiamo vivendo una situazione complessa e difficile”. “Tuttavia ho sempre avuto una cultura garantista rispettosa dei principi basilari di uno stato di diritto: non si possono elaborare sentenze preliminari come sta succedendo in questa città. Non si può non garantire la possibilità di difendersi nelle sedi opportune e di difendere la propria moralità. Occorre prudenza, non nella diatriba politica, ma nella volontà di vedere le questioni giudiziarie nel loro complesso e nel loro iter”.
“Sul dato politico - ha detto Cavicchioli -  state tranquilli che non faremo un accanimento terapeutico. In questa consiliatura c’è stato un sostanziale mutamento di atteggiamento su molte questioni. A cominciare dal profilo finanziario a fronte dell’indebitamento eccessivo e delle situazioni di criticità con le quali ci siamo dovuti confrontare. Abbiamo scelto il male minore non solo nell’interesse di questa amministrazione, ma nche di quelle che verranno dopo, con il predissesto leggero, altrimenti avremmo messo in ginocchio questa città. Se questa città sarà amministrata per un anno da un commissario questo avrebbe l’obbligo di fare alcune operazioni, tra le quali la modifica delle modalità del piano di predissesto.
Noi abbiamo cercato prima di tutto di rimettere a posto i conti. Non ho esitato in alcuni momenti a dire che se dobbiamo tirare a campare, è meglio staccare la spina. Oggi però iniziano ad esserci delle inversioni di tendenza interessanti, nella chimica, all’Ast, con la possibilità di utilizzare fondi".
Saverio Lamanna (Pd) ha detto che “si sbaglia chi pensa che noi siamo il toro da sacrificare”. Ha ricordato che il sindaco Di Girolamo “ha rinunciato per otto anni alla sua indennità: mi sarei aspettato maggiore solidarietà per due persone oneste. Aspettiamo il corso degli eventi che possono anche cambiare. Noi continuiamo a fare il nostro dovere finché il sindaco continuerà a ritenere di chiederci di farlo. Non abbiamo alcuna paura del confronto, tantomeno di quello elettorale”.

A conclusione del dibattito l’intervento del vicesindaco Francesca Malafoglia. “Con riferimento alle vicende giudiziarie in corso  e senza entrare nel merito di esse, in qualità di vicesindaco, per dovere istituzionale e come previsto dalla legge, mi accingo a dare la disponibilità ad effettuare le attività operative per consentire l’erogazione dei servizi e il funzionamento della macchina amministrativa”. Francesca Malafoglia ha specificato che il suo ruolo sarà limitato all’esito degli sviluppi giudiziari e che opererà “in stretto contatto con il consiglio comunale”.
“Comprendo l’amarezza e il disorientamento – ha detto il vicesindaco - ma ribadisco la mia personale convinzione che ci saranno tutte le condizioni per chiarire la legittimità del comportamento del sindacop e dell’assessore Bucari”. Infine il vicesindaco ha detto di comprendere la posizione delle opposizioni “ma chiedo solo il rispetto delle situazioni personali e del principio d’innocenza”.

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 03/05/2017