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Gentiletti (SC): "Vendita delle farmacie non necessaria"

(Ufficio Stampa/Acot) - "La questione della vendita o meno delle farmacie comunali richiede competenza e non l'inutile gazzarra a cui stiamo assistendo in queste ore". Lo scrive in una nota Alessandro Gentiletti, il presidente del gruppo consiliare di Senso Civico a Palazzo Spada. "Una classe dirigente competente è la novità di cui ha bisogno la città", scrive ancora Gentiletti. "Per questo ho predisposto una bozza d'interrogazione che depositerò nei prossimi giorni. Ritengo infatti che l'alienazione delle farmacie comunali, oltre a non essere necessaria, trovi impedimenti di carattere giuridico, non aggirabili attraverso la pretestuosa modifica del bilancio. Mi auguro che su questo, e non sui banali luoghi comuni, si concentri il dibattito nelle prossime settimane. Ritengo anche che sarebbe opportuno convocare l'amministratore e il presidente del collegio sindacale in commissione o in consiglio".
Con l'interrogazione Alessandro Gentiletti chiederà al sindaco e alla giunta, "se sia stata valutata l'opportunità/necessità di adottare un atto propedeutico in sede di autotutela, per la revoca della delibera di C.C. n. 257/2017, ai sensi dell'art. 21 octies e 21 nonies della legge n. 241/1990, in quanto delibera contrastante con le disposizioni della cd. Legge Madia, laddove sono indicati i servizi da mantenere e quelli per i quali l'Amministrazione ha l'obbligo di procedere alla dismissione; con la normativa sanitaria; con le disposizioni di legge sui beni ex ECA; con le disposizioni civilistiche sulle donazioni". Chiederà inolter: "Se sia stata valutata l'opportunità/necessità di adottare un atto che - previa revoca in autotutela della delibera del Commissario Straordinario n. 1 del 01/03/2018 di dichiarazione del dissesto finaziario del Comune di Terni - abbia ad oggetto la riproposizione di un nuovo Piano di Riequilibrio Pluriennale a valenza decennale, motivando la scelta in base allo Statuto del Comune di Terni, alla sussistenza e alla tutela dell’interesse pubblico e dell’autonomia gestionale dell’Ente Comunale e, soprattutto, al fine di tutelare e difendere gli interessi pubblici della collettività ed il tessuto imprenditoriale della Città, compressi dalla dichiarazione di dissesto (come il diritto alla buona amministrazione, il diritto all’equa imposizione fiscale in relazione alla capacità contributiva personale e familiare, all’istruzione e all’educazione, alla tutela della salute, allo sviluppo sociale ed economico della Città, ecc.)".

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 08/08/2018