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A don Mario Baciarelli i giardini di Piediluco

(Direzione Generale/Uff.stampa) - Sabato 7 luglio, a Piediluco, intitolazione dei giardini pubblici a Don Mario Baciarelli. Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l'assessore alla Toponomastica Marco Malatesta. Il programma prevede alle 9,30 l'incontro al santuario di San Francesco; alle 10 i saluti delle autorità civili e religiose; alle 10,30 presentazione del video La Casa del Giovane: passo dopo passo verso una vita possibile; alle 10,45 alcuni testimoni raccontano anedotti ed esperienze della vita di Don Mario Baciarelli; cerimonia di intitolazione alle ore 12.

Don Mario Baciarelli
Nato a Marsciano (PG) il 30 settembre 1921, con la famiglia si trasferì a Terni nel 1931.
Il 29 giugno del 1946, dopo aver studiato presso il Seminario diocesano di Terni e poi presso il seminario regionale di Assisi, fu ordinato Sacerdote. Nel 1954, dopo aver svolto varie mansioni a Rocca San Zenone e al Centro Diocesi di Terni, fu nominato arciprete di Piediluco e gli si manifestò una grande passione per i giovani abbandonati. Passione trasmessa attraverso l’assistenza materiale e affettiva ai giovani ospitati. Nacque così la Casa del Giovane quando acquistò, firmando delle cambiali, un edificio adiacente alla canonica. Si trattava di una costruzione cadente e don Mario divenne un prete muratore per sistemare al meglio l’edificio, nello stesso tempo divenne anche straccivendolo, raccoglie cartoni e materassi al fine di racimolare i soldi necessari per pagare le cambiali e far vivere dignitosamente gli ospiti della Casa. Nel 1957 nelle cantine della Casa aprì i laboratori di apprendistato per elettricisti, meccanici, falegnami e ceramisti. Con gli anni, con il suo lavoro e con l’aiuto di alcuni benefattori, nella Casa furono eseguite delle migliorie architettoniche attraverso le quali tutti gli assistiti ebbero oltre che le camerette anche idonei locali per la ristorazione e lo svago. Nella Casa del Giovane passarono e crebbero più di 1200 ragazzi. Gli ultimi dieci anni li visse con i giovani gravati da problemi psichici e proprio per questi, in collaborazione con la Usl, iniziò nel 1988 la ristrutturazione di un piccolo edificio di proprietà della parrocchia attrezzandolo a laboratorio artigianale. Si tratto del primo laboratorio protetto in Umbria, con lo scopo di inserire nel mondo lavorativo i portatori di handicap mentale. Il 16 settembre 1989 fu insignito del titolo di monsignore. Morì il 5 ottobre 1989.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017