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"Debiti fuori bilancio da approvare entro il 31 luglio"

(Ufficio Stampa/Acot) - "I consiglieri comunali di Terni hanno l’obbligo di esprimersi sulle circa 40 delibere di riconoscimento dei debiti fuori bilancio inseriti nel piano di predissesto". Lo scrive in una nota diffusa stamattina Thomas DeLuca del gruppo consiliare M5S a Palazzo Spada.  "Il termine previsto dalla legge - continua la nota - è il 31 luglio, in caso contrario tale inadempienza sarà a tutti gli effetti equiparabile alla mancata approvazione del bilancio, la cui conseguenza naturale è il commissariamento. Lo stesso Ministero ha rilevato come la condizione apposta dall’amministrazione, ovvero la volontà di effettuare il riconoscimento dopo l’eventuale approvazione del predissesto, sia contrastante con l’obbligo derivante dal combinato disposto dagli artt.193-194 del tuel". 
"L’atteggiamento irresponsabile da parte della giunta - prosegue De Luca - sta mettendo in primo luogo in discussione l’approvazione del piano di predissesto, minandone la sua credibilità, nonché, cosa ben più grave, sta causando in modo inequivocabile un aggravamento della deficitarietà strutturale dell’ente, a partire ad esempio dagli interessi per ritardato pagamento su diverse partite contabili, punto su cui intendiamo prossimamente fare piena chiarezza. La Corte dei Conti della Basilicata con la delibera n°114/2014 chiarisce infatti che anche nel caso in cui l’amministrazione abbia fatto ricorso al piano di predissesto, essa non ha la facoltà bensì l’obbligo di procedere tempestivamente al riconoscimento dei debiti fuori bilancio al fine di includerli nel proprio sistema di bilancio osservando le prescrizioni e i termini delle normative giuscontabili. La Corte evidenzia inoltre come tali inadempienze alterano l’attendibilità stessa del piano condizionando la sussistenza dei presupposti per la sua approvazione da parte degli organi competenti".
"Risulta ormai chiaro - conclude la nota di De Luca - come sia la paura di addentrarsi nello stretto passaggio delle “Termopili consiliari”, che metterebbe in discussione nel merito la riconoscibilità dei debiti e conseguentemente l’operato dell’amministrazione, a guidare le azioni della maggioranza. Si preferisce l’attesa di un pronunciamento sul predissesto interpretato erroneamente come un nulla osta tout court per mettersi al riparo da qualsiasi conseguenza in merito alla responsabilità del singolo amministratore.La coperta è corta e coprendosi i piedi si rischia inevitabilmente di lasciar scoperta la testa".

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 05/07/2017