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De Luca (M5S): "Sui rifiuti non servono giochi di parole"

(Ufficio Stampa/Acot) - "Il sindaco parla di strumentalizzazioni e di inutili divisioni; rispondo che le divisioni finiranno quando lui smetterà di offendere l'intelligenza dei ternani che stanno pagando sulla propria pelle il pressappochismo del governo della città". Lo scrive in una propria nota riguardo la questione del trattamento dei rifiuti, il consigliere del M5S Thomas De Luca. "Nel suo comunicato il sindaco assicura che si opporrà con tutti i mezzi all’incremento di materiale da trattare negli impianti. Di fronte a queste affermazioni non mi resta che pensare due possibili scenari: o non ha minimamente capito la situazione, quindi ci mettiamo pienamente a disposizione per cercare di renderla chiara alla sua comprensione, oppure sta cercando di prenderci in giro e in questo caso la nostra pazienza è giunta al termine da un bel pezzo". "Il decreto Sblocca Italia non prevede nessun aumento di materiali. La richiesta autorizzativa di ACEA non prevede nessun aumento di materiali. Entrambe le questioni prevedono invece che a Terni si ritorni a bruciare rifiuti urbani. Il governo vuole che in Umbria si inceneriscano 140mila tonnellate di rifiuti sulle 250mila c.a. prodotte nella nostra Regione. ACEA invece vorrebbe bruciare 30mila tonnellate di rifiuti urbani che invece, al netto dello Sblocca Italia, potranno provenire anche da altrove". "Le rassicurazioni di ACEA - continua De Luca - arrivano  a pancia piena. Il fatto che provengano dai nostri bidoni o da quelli del Sindaco Marino non cambia però la sostanza dei fatti: a Terni si torneranno a bruciare rifiuti e questo noi non possiamo permetterlo. Non possiamo permetterlo perché piaccia o no al sindaco, c'è uno studio dell'Istituto superiore di Sanità che afferma che in 8 anni a Terni sono morte 265 persone che non sarebbero dovute morire. Non possiamo permettercelo perché a Terni ci sono interi quartieri completamente cromati". "Il fatto che il sindaco con un gioco di parole ci venga a dire che esprimerà un parere contrario ad un incremento quando sa perfettamente che nessuno l'ha chiesto, è lo stratagemma per eludere l'unica soluzione possibile che come primo cittadino deve mettere sul piatto: Terni ha una emergenza sanitaria di carattere ambientale e non può tollerare in alcun modo che vengano bruciate 170mila tonnellate di rifiuti urbani nel proprio territorio. Alzi la cornetta e dica al presidente Renzi che se c'è qualcosa da dichiarare strategico nella conca queste sono le acciaierie e di certo nessun cancrovalorizzatore, che attraverso il regio decreto del '34 impedirà che Terni possa essere ancora sacrificata in nome del falso progresso.".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017