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Crescimbeni (Gm): "Ecco perché ho detto no alla Commissione statuto"

(Ufficio Stampa/Acot) - "Alcuni consiglieri dell’opposizione, M5S in primis e gran parte del centro-destra, avevano manifestato il desiderio che io assumessi la presidenza della Commissione regolamento e statuto, riservata alla minoranza. Mi sono riservato per alcuni giorni, poi ho detto: no grazie". Lo scrive il consigliere Paolo Crescimbeni del Gruppo Misto, in una sua nota. qui sintetizzata.
"Queste commissioni - spiega Crescimbeni - come tante altre “invenzioni” giuntali e consiliari, sono l’ennesima pagliacciata che questa amministrazione forse, ripeto forse, metterà in campo. Dico agli amici del M5S ed agli amici del centro-destra di non fare troppe dietrologie, non ci sono motivi segreti. Ho detto di no perché a Terni governa una specie di maggioranza chiusa ed arroccata su sé stessa che, anche per le cose più gravi (sicurezza, acciaieria, ambiente, corruzione, ecc.), mai e poi mai ha mostrato di aprirsi alla fattiva collaborazione dell’opposizione sebbene questa fosse spesso animata dai più nobili propositi". "Ho detto di no - continua Crescimbeni - perché l’opposizione che io da sempre, dal primo giorno di consiglio, ho cercato di far convergere, per quanto possibile, su temi, obiettivi e strategie comuni, solo a sprazzi riesce a trovare momenti di coesione, malgrado, in fondo, abbia un comune sentire su tutte le più grandi tematiche che animano il dibattito politico; quanto alla commissione, sia ben chiaro, questa non si chiama solo Commissione regolamento (del consiglio comunale) ma regolamento e statuto, solo perché quest’ultimo deve essere modificato per consentire la modifica di norme di funzionamento del Consiglio".
"In sostanza nella maggioranza, che dirà sempre l’ultima parola sui lavori della commissione, non vi è la benché minima intenzione di ridisegnare uno Statuto tutto nuovo, in linea con le esigenze di una società fortemente cambiata, aperto ai grandi temi della nostra epoca che, tanto per ripetermi, possono essere quelli della partecipazione, della tutela dell’ambiente, della difesa della sicurezza del cittadino, della promozione della nostra identità territoriale, economica e culturale, solo per dire alcuni temi che, insieme ad altri, dovrebbero avere, nello statuto, un approccio meno timido e parolaio di quello che oggi essi hanno".
"Qualcuno, ora spero, capirà che non intendo sprecare il mio tempo a fare cose inutili per la mia città, i cui reali interessi, morali ed economici, vedo spesso calpestati da politicanti da quattro soldi, privi di progettualità e di un minimo di capacità manageriale. Non tutti, sia chiaro, non tutti sono così, ma se le politiche e gli attori si giudicano dai risultati, questi stanno sotto gli occhi di tutti. I miei comportamenti, se mi riesce, sono mossi solamente da sano pragmatismo e da un briciolo di dignità, nonché, ovviamente, dai valori ai quali ho sempre ispirato le mie azioni".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017