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Consiglio comunale, massima attenzione sul polo siderurgico

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – Il consiglio comunale ha ribadito anche ieri sera la necessità di una seduta straordinaria da dedicare alla situazione del polo siderurgico di Terni dopo l’intervento dell’Antitrust sull’operazione di vendita tra Inoxum TK e Outukumpu. Un consiglio che dovrà svolgersi non appena sul tavolo ci saranno tutti gli elementi per affrontare una discussione approfondita e per mettere in campo azioni concrete; un consiglio che dovrà essere più aperto possibile: ai parlamentari italiani ed europei, ai sindacati, alle istituzioni locali e regionali. Lo ha sottolineato il presidente del consiglio comunale Giorgio Finocchio, quando - in apertura di seduta - alcuni consiglieri, tra i quali Claudio Campili (Idv), Paola Ciaurro (LB) e Antonio Baldassarre, presentando un atto sulla situazione dell’acciaieria, avevano chiesto che il sindaco riferisse in aula sulla situazione, dopo che già nei giorni scorsi lo aveva fatto in conferenza dei presidenti dei gruppi.
Nell’atto presentato da Paola Ciaurro e sottoscritto da Brizi (Pdl), Melasecche (Udc), Baldassarre, Venturi (TO), Talamonti (FdS), Boccolini (Psi), Campili (Idv), Aquilini (Ptca) e Maggiolini (Gm), si chiede che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta a “chiedere al Governo di affrontare la questione del Polo di Terni all’interno della più ampia questione della siderurgia italiana, gravemente compromessa dalle scelte della Commissione Europea; di sollecitare il Governo affinché verifichi la posizione della Commissione Europea che pone sistematici veti di mercato, entrando nella politica industriale dei singoli Stati, di sollevare in sede di governo, il tema della discutibile posizione della Commissione che, in nome di una presunta protezione degli utilizzatori, indebolisce fortemente i produttori e, ponendo regole sempre più stringenti in materia di posizioni dominante, espone le aziende europee al rischio di essere sopraffatte dai gruppi asiatici; di sollecitare il Governo affinché la Commissione Ue ripensi le proprie scelte alla luce delle evoluzioni del mercato mondiale ed in nome della difesa della produzione europea”. Anche il gruppo della Federazione della Sinistra ha presentato un atto d’indirizzo sulla situazione del polo siderurgico. Nell’atto si sottolinea come la cessione del sito ternano “tradirebbe in maniera clamorosa il progetto industriale che appariva essere il più credibile degli ultimi anni e che aveva avuto l’approvazione delle istituzioni, dei sindacati e dell’intera comunità”. “Utilizzare a sproposito ed a proprio piacimento le gabbie dell’antitrust – si legge ancora nel documento – evidenzia la parzialità di un’Europa non pensata come comunione di valori, ma come occasione di cannibalizzare i diritti e la libertà delle persone”. Per questo Mauro Nannini ed il gruppo della Federazione della Sinistra chiedono che il consiglio comunale, la giunta ed il sindaco s’impegnino “ad interessare e coinvolgere l’intera città” a fianco dei lavoratori per “destare dall’apparente torpore un Governo che sembra intento per il momento solo a tutelare gli interessi delle banche”.
Nel suo intervento il sindaco Di Girolamo ha ricostruito, a beneficio dell’intero consiglio comunale, i passaggi salienti che hanno portato alla situazione attuale, ribadendo il calendario delle azioni e degli interventi già in corso con il tavolo aperto presso il Ministero e i contatti costanti con le rappresentanze parlamentari italiane ed europee.
Intervenendo nel dibattito che ha coinvolto i presidenti dei gruppi consiliari sulle comunicazioni del sindaco, Giuseppe Boccolini (Psi) ha ammonito a “fare attenzione alle proposte asfittiche e caserecce delle quali si sente parlare in giro: la situazione del polo siderurgico ternano può avere prospettive solo all’interno di gruppi che operano sul mercato mondiale”. Giocondo Talamonti (Fds) ha proposto di “promuovere a Terni l’organizzazione di una conferenza nazionale sulla siderurgia”. Giampiero Amici (Pd) ha anche lui ribadito la necessità di un livello di confronto “nazionale ed europeo”, invocando anche una “mobilitazione popolare” per evidenziare gli interessi del territorio rispetto a quelli “particolari” di chi vorrebbe smembrare il polo siderurgico.
Anche Paolo Garofoli (GM) ritiene importante una partecipazione popolare, prima ancora che un consiglio straordinario, ma valuta anche che “la situazione è ancora fluida e che occorre diffondere solo informazioni precise e verificate”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017