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Consiglio comunale, il dibattito sugli equilibri di bilancio

(Ufficio Stampa/Acot) – Consiglieri d’opposizione e di maggioranza sono intervenuti oggi pomeriggio nella discussione sull’atto riguardante gli equilibri di bilancio.
Franco Todini (IC) ha espresso perplessità rispetto alla relazione dei revisori dei conti. “Occorre – ha detto - considerare anche le situazioni che possono far prevedere un’ipotesi di disavanzo, che ci sono. Il resto sono infingimenti dentro un vero e proprio gioco delle scatole cinesi”.
“Il Titanic sta affondando – ha detto Enrico Melasecche (IlT) –  e da anni non ci sono notizie positive per il Comune”. “Questo documento – ha aggiunto il consigliere d’opposizione riferendosi alla delibera in discussione - certifica equilibri che non esistono”. “Tutti sappiamo che di qui a breve la Giunta dovrà dichiarare il pre dissesto dell’Ente”. Melasecche ha chiesto poi di rinviare l’atto d’equilibrio per approfondire tutti i temi che riguardano i rapporti finanziari dell’Ente a cominciare di quelli con Usi e la situazione della finanza derivata”.
Anche Marco Cecconi (FdI) si è soffermato sulla situazione di Usi, chiedendo “che fine faranno gli amministratori e i dipendenti delle aziende che hanno svolto i lavori per conto di Usi e che non sono stati pagati”. “I debiti dunque ci sono – ha aggiunto – e c’è bisogno di una soluzione di sostanza che non può essere il semplice mantenimento del proprio potere. La responsabilità non è nei confronti del proprio sistema, ma nei confronti della città”.
Federico Pasculli (M5S) ha sottolineato come la manovra legata ai pensionamenti della prefornero in precedenza annunciata dalla Giunta come una delle soluzioni alla crisi finanziaria dell’Ente sia scomparsa di colpo. Pasculli ha poi stigmatizzato la situazione sulle liquidazioni di Usi e Atc. “Tutto denota una superficialità di gestione da parte dell’amministrazione”, ha detto.
Il presidente del gruppo del Pd Andrea Cavicchioli ha detto che “in ordine al quadro finanziario che abbiamo di fronte mai abbiamo pensato di dipingere una situazione diversa da quella che è”. “La finanza locale nel nostro Paese è un problema serio, generalizzato. Tuttavia è evidente che il Comune di Terni ha un indebitamento, residui e anticipazioni di cassa eccessivi. Questi elementi sono emersi soprattutto con il nuovo sistema contabile”.
“Rispetto all’atto in esame, per gli equilibri – ha detto ancora Cavicchioli – considerata anche la vicinanza al bilancio di previsione non può che esserci una presa d’atto”.
Tuttavia Cavicchioli ha chiesto “che si facciano rapidamente gli accertamenti su presunte situazioni debitorie dell’Ente,  e di verificare se la quantificazione corrisponda al titolo”. “Noi vogliamo – ha detto - che questi accertamenti, rispetto a situazioni che apprendiamo dai media, vengano fatte subito”.
“Con l’atto di oggi – ha concluso Cavicchioli -  si chiude una fase. Crediamo che ci sia la necessità di affrontare questa situazione con coraggio, di aprire un colloquio con la città, anche all'interno di questo consiglio comunale, attraverso un dialogo, prendendo atto delle critiche, perché è evidente che oggi ci giochiamo una fetta di futuro”. Cavicchioli ha infine chiesto al sindaco “segnali forti e precisi alla città, che noi ci aspettiamo”.
Thomas De Luca (M5S) ha detto che, nella realtà, la volontà di dialogo da parte dell’amministrazione comunale non si avverte. "Occorrere verificare fino in fondo la situazione finanziaria dell'ente".
Francesco Ferranti (FI), annunciando il voto contrario del suo gruppo, ha sottolineato come il problema principale resti quello della mancanza di un’idea di città da parte dell’amministrazione. "Mancanza di programmi che è riscontrabile in tante situazioni attuali e pregresse, dal Briccialdi al Caos, dalle manutenzioni alla situazione di Usi. Non ci sono progetti, non ci sono idee, ma solo delle enormi fratture dentro la maggioranza, pericolose per il futuro della città".

Sandro Pieramatti come presidente della terza commissione ha reso noto che la commissione stessa ha fatto proprio un emendamento, originariamente proposto dal M5S per spostare 15mila euro sul fondo per gli inquilini morosi, spostando le somme necessarie da altri capitoli del sociale.

"Il quadro finanziario nel contesto nazionale – ha ribadito Piacenti d’Ubaldi in sede di replica al dibattito – è profondamente mutato e la situazione degli enti locali è di difficoltà strutturale". "Noi – ha sottolineato  - abbiamo assunto un atteggiamento di grande prudenza e responsabilità. Abbiamo accantonato risorse per un importo che si avvicina ai 12 milioni di euro". “Ogni partita – ha detto poi riferendosi agli interventi su Usi, Atc e altro -  ha le sue caratteristiche e specificità e si troveranno le soluzioni previste dalla normativa. Non si può fare una semplice sommatoria delle diverse situazioni che risulta essere una eccessiva semplificazione”. “Abbiamo cercato di andare verso un risanamento profondo cercando di contemperare il contenimento della tassazione e il mantenimento dei servizi. I problemi non sono certo tutti risolti, ma ci stiamo lavorando".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017