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Cecconi (FdI): “Per le acciaierie la politica è fuori tempo massimo”

(Ufficio Stampa/Acot) - “Se per fotografare la gestione politica della vicenda-AST, serve un fotogramma, basta guardare l'atto di indirizzo presentato dal PD in consiglio comunale nella seduta del 30 novembre: un atto di indirizzo con il quale adesso si chiede al sindaco di venire a riferire in aula sul monitoraggio dell'accordo sottoscritto a Roma l'anno scorso e di sollecitare il governo a fare altrettanto, attraverso la Regione”. Lo scrive, in una propria nota il presidente del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia a Palazzo Spada Marco Cecconi.

“Peccato che – prosegue Cecconi - a meno di tre mesi dalla firma dell'accordo del dicembre 2014 e cioè già nel febbraio scorso – in piena debacle delle aziende dell'indotto (che da subito andavano perdendo pezzi, commesse e posti-lavoro), il sottoscritto si era fatto promotore di una identica iniziativa, chiedendo anzi un consiglio straordinario con la Presidente Marini”.
“Avevano aderito altri 16 consiglieri; peccato che, da allora, abbiamo chiesto innumerevoli volte, anche per iscritto, che si tenesse quel consiglio straordinario, affinché intanto le Istituzioni locali potessero riferire sull'attuazione degli impegni assunti per quanto di propria competenza (ambiente, infrastrutture e, per l'appunto, 'paracadute' per le aziende e i dipendenti dell'indotto)”.
“Peccato che, all'opposto, quelle nostre richieste sono state sistematicamente e reiteratamente respinte, attraverso una serie ripetuta di scuse e di rinvii, che a tutt'oggi hanno di fatto impedito che il consiglio comunale discutesse della cosa. Peccato che, nel frattempo - ad un anno dall'accordo di Roma e a dieci mesi dalla mia richiesta - la situazione dell'AST sembra fatalmente precipitare (e questa è innanzitutto la percezione di chi ci lavora) verso ordini che non possono essere evasi perché la fabbrica è sotto-organico e sembrano anzi imminenti la chiusura di un forno e la perdita di altre decine e decine di posti di lavoro. Peccato che nel frattempo, comunque, nessuno abbia mosso un dito e tutti denunciano appunto l'omertà della politica, delle istituzioni, di quanti avrebbero dovuto vigilare e non l'hanno fatto”.

“Adesso il PD e cioè la principale forza di governo della città – conclude Cecconi - per l'ennesima volta, prova a rincorrere le emergenze create dalla propria stessa inettitudine e non trova niente di meglio da fare che copiare un atto di indirizzo altrui: ma, tanto per cambiare, lo fa male (è passata la stagione del “riferire” e, se è per questo, anche quella del fare...), fuori tempo massimo e, dunque, senza alcuna credibilità. Ecco, questa è la fotografia della situazione: con un governo (del territorio e non solo) che ha rinunciato a se stesso e lascia impoverire le proprie comunità. Ma la fabbrica saprà distinguere chi l'abbandona a se stessa e finge di averne a cuore le sorti solo di tanto in tanto, per convenienza, quando i rumors che salgono da viale Brin non possono più continuare ad essere ignorati”.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017