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Cecconi (FdI): "Gli unici irresponsabili sono coloro che hanno occultato i debiti"

(Ufficio Stampa/Acot) - "L'arrivo di un commissario, ci ricordano Di Girolamo e Piacenti D'Ubaldi, pretendendo di darci una lezione di governo e di diritto amministrativo - scrive in una propria nota Marco Celestino Cecconi (FdI) - non avviene per i desiderata di qualcuno, ma sulla base di una procedura amministrativa ben precisa, disciplinata dalla legge". "Quale sia questa procedura, lo sappiamo bene e non abbiamo bisogno di ripassarlo sui libri - continua Cecconi - visto che di recente ce lo ha ricordato anche Marino, l'ex sindaco di Roma targato proprio PD: basta fare le valigie e andarsene, a fronte del proprio conclamato fallimento, sempre che l'attaccamento alla poltrona lo consenta".
"Per il resto, che l'accertamento dei debiti fuori bilancio “al centesimo” e il predissesto che ne seguirà (quello che sindaco e assessore, in termini più edulcorati, ancora chiamano “piano di riequilibrio pluriennale”) sia “un atto di responsabilità e trasparenza” è l'ennesima intollerabile menzogna".
"Se c'è qualcuno che finora ha fatto irresponsabilmente finta di non sapere e non vedere, raccontando frottole sulla chiusura in pareggio degli ultimi bilanci e scegliendo l'unica cultura di governo del tirare a campare - scrive il presidente del gruppo di Fratelli d'Italia -  questo qualcuno ha il nome di Di Girolamo e, a ruota, Piacenti D'Ubaldi: dai quali proprio non possiamo accettare l'accusa di irresponsabilità, perché nulla è davvero più irresponsabile di quanto hanno fatto finora proprio loro, ovvero occultare e bluffare sulla montagna di debiti sotto la quale stavano affogando i conti comunali".
"Come si fa a definire il predissesto come una scelta che “guarda al futuro”? Saranno le generazioni future dei ternani a doversi caricare sulle spalle per gli anni a venire gli effetti di tanta scelleratezza e malgoverno: in termini di inasprimento della pressione fiscale, aumento di IMU e TARI e svendita dei gioielli di famiglia".
"Certo, “le carte” non le abbiamo ancora viste: ma solo nel senso che Piacenti e Di Girolamo a tutt'oggi non ce le hanno ancora volute mostrare, rimandando per esempio per anni - nonostante le specifiche censure dei Revisori dei Conti - quella ricognizione dei crediti vantatati dalle partecipate che noi invece abbiamo sollecitato innumerevoli volte e che adesso hanno fatalmente prodotto salatissime ingiunzioni di pagamento".
"Certo, noi consiglieri ignoranti e irresponsabili, siamo costretti al momento a basarci sui soli documenti a cui ci viene consentito l'accesso e di cui abbiamo diversamente notizia: decreti  ingiuntivi milionari, pignoramenti e via dicendo".
"Proprio un bell'esempio di cultura di governo e responsabilità, non c'è che dire. Quanto alla politica, ci ha pensato il senatore Rossi, PD anche lui, a  condannare senza appello le scelte di Di Girolamo & C., parlando di “marcia a scartamento ridotto” e di “autoreferenzialità preoccupante”, ispirata dal solo “regolamento di conti interni al partito”, ovvero “l'ultima cosa che serve in questo momento della storia di Terni”. Rossi invoca un “cambiamento rapido”: e noi non potremmo essere più d'accordo".
"Per questo, anche per questo - conclude Cecconi - serve rapidamente un commissario: perché i colpevoli di un fallimento politico ed economico così grave come quello in cui versa Palazzo Spada non possono restare dove sono, godere dell'immunità e salire su un pulpito che non c'è.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017