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Brizi (FI): "Terni è in uno stato d'insicurezza"

(Ufficio Stampa/Acot) - In riferimento all’episodio che si è verificato nella serata di lunedì a Borgo Bovio, il consigliere di Forza Italia Federico Brizi ha diffuso una nota: "Ritengo che le persone pericolose per la comunità debbano essere messe nelle condizioni di non nuocere. Ricordo la telefonata tra due stranieri che fece il giro del web: vieni in Italia qui si può fare di tutto. Terni è su questa linea. Chi interpreta il vivere di una comunità come il Far West, arrivando in un luogo pubblico e sparando, è un pericolo serio per sé e per gli altri. E’ da queste situazione che può facilmente scapparci il morto, come purtroppo già avvenuto in passato, dove persone violente e non abituate alla convivenza civile si sono trasformati in assassini. Terni ormai vive uno stato di insicurezza complessiva e generale, con troppi episodi allarmanti, non debitamente contrastati".
"E’ grave - continua Brizi - che in quasi tutte le zone della città, comprese quelle centralissime, dopo una certa ora viga il coprifuoco, con zone di fatto interdette alle famiglie, alle coppie, alle donne, a chi, la stragrande maggioranza dei cittadini ternani, vuole vivere la città in maniera tranquilla e serena, come luogo di ritrovo e di commercio".
"Constato che la presenza preventiva della Polizia Municipale è assente, in quanto il pattugliamento appiedato nelle ore serali delle zone centrali non è mai entrato in vigore; il sistema di videosorveglianza non sembra essere particolarmente utile; la pubblica illuminazione è carente, anche in zone molto commerciali come Corso Vecchio. Le Forze dell’Ordine non riescono ad effettuare, per vari motivi, il lavoro di prevenzione che sembra necessario: ogni sera, ormai, si registrano risse ed episodi eclatanti, come quello di Borgo Bovio".
"La desertificazione di gran parte del tessuto urbano della città - conclude Brizi -  sembra sempre di più legato alla mancanza di iniziative sociali e culturali che nella nostra città sembrano ormai relegate in pochissimi luoghi, gestiti dai soliti noti con le poche risorse pubbliche a disposizione. Noi siamo invece per un modello diffuso di iniziative culturali, incentivate in ogni luogo della città e ad ogni soggetto che se ne faccia promotore, indipendentemente dalla sua appartenenza politica".

 

SN - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 02/11/2017