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Vendita delle acciaierie, serve subito una nuova mobilitazione

(Ufficio Stampa) – “La situazione della "Terni" preoccupa gli italiani, gli umbri ed in particolare i lavoratori ternani. Preoccupa che l'attesa della vendita delle Acciaierie di Terni da parte di Outokumpu, sia vissuta passivamente da tutti, lasciando che altrove si decida”. Lo scrivono – in una loro nota i consiglieri Giocondo Talamonti e Giuseppe Boccolini. “Per sentirsi coinvolti nella vendita non basta esprimere preoccupazione, ma occorre la partecipazione di tutte le forze sociali, unita alla mobilitazione della città. Non si può pensare che l’acquisizione del sito ternano esuli da soluzioni che vedano protagonista una multinazionale del settore siderurgico con lunga esperienza nei mercati mondiali e che abbia un progetto industriale tale da non richiedere riduzioni di volumi e di forza lavoro. La città di Terni, ma anche l’Italia, vivrebbe un ulteriore, inutile dramma”.
Per questo i consiglieri Talamonti e Boccolini hanno richiesto con urgenza un consiglio comunale straordinario, con l’obiettivo “di dare forza alle iniziative che istituzioni,  rappresentanze sociali, mondo economico e parlamentari stanno attuando per difendere i diritti dei lavoratori e la realtà industriale di Terni, patrimonio tecnologico di eccellenza a livello nazionale ed europeo”. “Confortano, in questo senso – si legge ancora nella nota - le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta,  nel suo discorso d’insediamento, che indicano nella difesa del lavoro e nel rilancio delle attività produttive, l’emergenza del Paese, individuando nella rivalutazione del capitale umano la strada per lo sviluppo”.
“Se non c'è chiarezza non si tocca neanche un bullone, non è solo uno slogan, ma un disegno programmatico, un percorso comune per difendere il sito di Terni, fiore all’occhiello per l’economia umbra, italiana ed europea. La salvaguardia del sito industriale non è affatto un tema locale, ma è garanzia di risorse tecnologiche di assoluto rilievo per gli interessi della nazione. Ecco perché, scongiurando ogni ipotesi di spacchettamento, si può garantire continuità produttiva, occupazione e livelli qualitativi, bloccando operazioni speculative estranee alla filiera industriale di riferimento”. 
“Questi temi sono stati ribaditi dal vicepresidente italiano del Parlamento europeo Gianni Pittella nel corso di un’intervista concessa a RAI 3, della quale condividiamo e  apprezziamo i contenuti, considerando le affermazioni un preciso e irrinunciabile progetto attuativo.   Il sottosegretario, Claudio De Vincenti, che ha seguito per conto del passato Governo l'intera vicenda, è stato confermato nell’incarico del nuovo esecutivo. L’appello a non restare a guardare quale futuro gli altri disegnino per noi, riguarda tutti. Mobilitiamoci! Che aspettiamo?”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017