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"Stoppare il regolamento entrate danno per i Ternani ed Ente"

(ufficio stampa) - ""Il Presidente del Consiglio non facilita il lavoro dell'aula e degli uffici tecnici: la proposta di istituire un regolamento generale delle entrate, sebbene già predisposto dagli uffici, non sarà discusso al prossimo Consiglio comunale - dichiarano in una nota congiunta i capigruppo di Senso Civico Alessandro Gentiletti, dei CInque Stelle Luca Simonetti, di Terni Immagina Paolo Angeletti, del Pd Francesco Filipponi e la vicepresidente del consiglio comunale Patrizia Braghiroli - il consiglio comunale, convocato dopo molto tempo per la prossima settimana, non conterrà all'ordine del giorno la discussione e approvazione di un regolamento generale delle entrate, che dagli uffici tecnici è stato già predisposto, su mandato delle terza commissione e che la conferenza dei presidenti aveva richiesto.
Tale decisione, assunta dal presidente Francesco Maria Ferranti, comporterà la decadenza del beneficio della retroattività dello stesso regolamento, in quanto non approvato entro il 31 marzo dell'anno corrente. Il predetto strumento normativo è stato richiesto dal Ministero in sede di approvazione del piano di bilancio riequilibrato e persegue come obiettivi quello di monitorare le entrate, dare una disciplina trasparente ed uniforme, favorendo la giustizia sociale e combattendo l'evasione tributaria che affligge il nostro comune.
Nel mese di dicembre, insieme all'ausilio gratuito del dottor Giuseppe Monni, esperto di finanza locale e direttore di una rivista territoriale, il gruppo Senso civico, con la condivisione di tutte le minoranze, aveva proposto l'istituzione dello stesso regolamento. Gli uffici tecnici e lo stesso presidente della 3° commissione Bordoni avevano recepito positivamente la proposta e si erano attivati, udendo anche lo stesso esperto in seduta di commissione. La dirigente aveva più volte rassicurato, come risultante dai verbali della terza commissione, che l'atto sarebbe stato approvato certamente entro il 31 marzo, onde beneficiare della retroattività concessa dalla legge.
Ora emerge che per un cavillo, ovvero la mancata trasmissione dell'atto all'ufficio di presidenza, lo stesso non potrà essere inserito. Le responsabilità vengono rimpallate fino a coinvolgere il segretario generale. La decisione è comunque di competenza e quindi di responsabilità della presidenza e risulta oltremodo incomprensibile, visto che l'ultima conferenza dei capigruppo - alla presenza dello stesso segretario generale e della  dirigente - aveva dato mandato al presidente di inserire l'atto all'ordine del giorno e con lo stesso si era impegnato a trasmetterlo.
La decisione di non discutere e non approvare l'atto entro il 31 marzo, con l'effetto che non sarà operativo fino al 2020, manifesta l'inadeguatezza dell'attuale amministrazione nel suo complesso a dare risposte concrete e di rottura rispetto al passato, senza avere pregiudizio per chi le propone. Spiace notare che di tutto ciò si renda complice anche il presidente del Consiglio comunale, ignorando le richieste dei presidenti e dimenticando anche l'ufficio di presidenza, il quale non ha inteso facilitare la discussione di un atto di cui avrebbe beneficiato l'intera città e per la cui approvazione, vista la leale collaborazione costruita con la maggioranza in sede di lavori di commissione, vi erano tutte le condizioni. Avevamo il dovere di rendere noto l'accaduto soprattutto per chi rimprovera alle minoranze di non collaborare fattivamente nell'interesse della città. Come dimostra questo episodio, quando le proposte non possono essere politicamente intestate al presidente del consiglio, lo stesso non si adopera fattivamente per il loro successo, benché di natura squisitamente tecnica e di utilità per tutta la collettività. Il presidente del consiglio svolge la sua funzione principalmente a tutela della sua carriera politica e per rafforzare la sua figura in vista delle prossime elezioni regionali. Ciò comunque non farà demordere dall'impegno di proseguire sulla strada già intrapresa di curare prima di ogni altro gli interessi della città. Per questo sollecitiamo pubblicamente il presidente e a smentirci e ad adoperarsi ai sensi del regolamento per la discussione e l'approvazione dell'atto stesso entro il 31 marzo 2019".

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 20/03/2019