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Melasecche (IlT): “Troppo cara la passerella della stazione”

(Ufficio Stampa/Acot) – “L’assessore Corradi ha risposto pochi giorni fa alla mia interrogazione sulla passerella che, speriamo prima possibile, andrà a collegare la nostra stazione ferroviaria a Via Proietti Divi”. Lo scrive in una nota della quale si riporta una sintesi, il consigliere Enrico Melasecche, presidente del gruppo consiliare I Love Terni a Palazzo Spada. 
“Un’opera sicuramente interessante dal punto di vista estetico ma sulla quale rimangono vari interrogativi. Mi chiedevo per quali ragioni per un collegamento funzionale del genere si fosse decisa una soluzione che costa alla fine, come realizzazione, oltre cinque volte quella di un sottopasso, oltre dieci volte come manutenzione”. 
“La prima risposta che ho avuto – continua Melasecche - è che i sottopassi non sono amati dai pedoni e lì sarebbe stato lungo oltre cento metri, ma forse chi l’ha voluta aveva in mente quello di Via Battisti o altri analoghi qui da noi. Sono tornato questo fine settimana a Bologna. Ho sostato nella sala d’aspetto della stazione in cui una lapide ricorda anche il nostro Sergio Secci sotto la quale forse un mazzo di fiori non dovrebbe mai mancare. Ebbene per giungere dal parcheggio interrato al primo binario ho percorso non cento metri ma forse un chilometro nel sottopasso ampio e luminosissimo, con tapis roulant, frequentato da centinaia di persone e mi sono chiesto come certe opere siano possibili altrove ma non da noi in cui si costruisce invece una passerella, certamente autocelebrativa di un periodo, quello delle cicale, i cui sprechi dovranno pagare almeno due generazioni di ternani con sacrifici pesantissimi”. 

“Un costo prosegue la nota -  pari a quasi tre volte il Ponte Maratta Sabbioni, compresa la nuova strada di collegamento, arteria pulsante dell’industria, dell’artigianato e del commercio.  Senza considerare che la passerella molto di più costerà in termini di manutenzione pur se utilizzata da un numero esiguo di pedoni. Addirittura per terminarla, come suol dirsi “a tozzi e bocconi” ci si è rimangiati non solo l’intero ribasso d’asta ma anche i fondi che sarebbero dovuti servire al completamento del parcheggio a nord, la cui area fu acquistata, un vero affare lungimirante, ai tempi in cui il Comune patrimonializzava invece di svendere i gioielli di famiglia. Ma non basta: la struttura in acciaio scatolare è protetta esternamente con vernici epossidiche, per risparmiare sulla zincatura, ma fra quanti anni le superfici interne non verranno attaccate dalla ruggine? E cosa dire del legno usato a piene mani per l’arredo, quanto durerà alle intemperie? Ogni intervento da effettuare sopra i binari con i fili dell’alta tensione comporterà problemi ingenti e costi altrettanto rilevanti”. 
“Le scelte che le amministrazioni hanno fatto in questo ventennio - conclude Enrico  Melasecche - sono di tipo ideologico ed un po’ megalomane per nulla saldamente ancorate alle priorità di una progettazione per una prospettiva robusta”.  
 

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 15/11/2017