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“Con l’atto sulla scuola il consiglio ha guardato al bene comune”

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – “È davvero triste dover leggere sugli organi di stampa dichiarazioni riguardanti una realtà così importante per tutti come quella della scuola che appaiono, oltre che assolutamente inappropriate nei toni, animate da un sordo — e per altro mal diretto — livore ideologico piuttosto che, come dovrebbe essere, dall’intenzione di fornire un sereno contributo al bene comune”.
Lo scrive, in una sua nota, la consigliera Cinzia Fabrizi della Lista Baldassarre.
“Si tratta – continua la Fabrizi – di dichiarazioni nelle quali, per altro, non si possono non rilevare alcune gravi inesattezze che, palesemente, ne minano in radice il valore. Nel “tuonare” contro l’atto di indirizzo approvato il 12 dicembre a Palazzo Spada, infatti, il signor Alfredo Mosca dimentica, o finge di dimenticare, almeno un paio di questioni di non scarso rilievo. Innanzitutto dimentica che l’atto in questione è stato approvato non dalle «forze di centrodestra, tra cui milita la dirigente scolastica dell’ITIS» — ricordo per inciso che la sottoscritta non milita in nessun partito politico ma è stata eletta in una lista civica — e da «alcuni esponenti di sinistra e del gruppo misto», ma dal consiglio comunale di Terni per altro senza nemmeno un solo voto contrario. La differenza, come è ovvio, è piuttosto rilevante”.
“In secondo luogo dimentica o finge di dimenticare che l’atto incriminato non fa che ribadirne uno precedente, identico nei contenuti, approvato prima all’unanimità dalla competente II commissione consiliare e poi, il 15 ottobre 2012, sempre all’unanimità dal consiglio comunale, ma totalmente disatteso nel piano della Provincia”.
“Prima di liquidare, insomma, come «schizofreniche» e «a dir poco ridicole» le deliberazioni del consiglio comunale — che è pur sempre, a livello cittadino, la massima espressione della vita democratica, il massimo organo rappresentativo, forse appena più rappresentativo di una parte di una RSU di un singolo istituto?— e le motivazioni ad esse sottese il signor Mosca dovrebbe almeno informarsi su ciò di cui sta parlando. Per sua sfortuna al di là dei furori ideologici e delle espressioni insultanti esistono i fatti e le valutazioni serenamente basate su di essi”.
“Nel piano inviato dalla Provincia alla Regione (che è l’organo competente a decidere in merito) – prosegue la nota di Cinzia Fabrizi - si propone di accorpare l’Istituto per Geometri all’Istituto Casagrande-Cesi (il quale comprende al suo interno un Professionale e un Tecnico), creando così un immenso polo scolastico di oltre 1600 studenti, e di lasciare da solo l’Istituto Tecnico Industriale che oggi ha 637 alunni e che rischia seriamente di ritrovarsi il prossimo anno con un numero di iscritti inferiore ai 600 necessari per mantenere l’autonomia. In sostanza la proposta della Provincia creerebbe una situazione di incertezza per le Industriali e di sovradimensionamento per il Casagrande-Cesi con l’unico vantaggio, se così si può definire, di accrescere enormemente il peso di quella scuola a discapito di tutte le altre”.
“Se invece si procedesse — come proposto dal consiglio comunale di Terni — ad accorpare l’Istituto per Geometri all’ITIS da un lato si darebbe vita a una scuola di circa 900 iscritti in grado di durare nel tempo senza ulteriori accorpamenti e situazioni di incertezza, dall’altro si formerebbe, in linea anche con le indicazioni del Ministero dell’Istruzione e della stessa Regione Umbria, un polo di indirizzi omogenei, in questo caso tecnici. La soluzione sarebbe, inoltre, ottimale anche per l’Istituto per Geometri che verrebbe unito a un altro Istituto Tecnico del medesimo settore tecnologico (i corsi dei Geometri e delle Industriali rientrano, con la riforma, nel settore tecnologico degli istituti tecnici) senza finire, invece, in un enorme istituto assolutamente eterogeneo (professionale, tecnico settore economico e tecnico settore tecnologico)”.
“I fatti sono questi – conclude la consigliera della Lista Baldassarre - e di essi, dopo averli attentamente esaminati e valutati, ha tenuto conto il consiglio comunale tutto, prima nell’assumere e poi nel ribadire la sua deliberazione. Deliberazione con la quale, come è per altro suo dovere, guarda all’interesse e al futuro del sistema scolastico cittadino nel suo complesso. Guarda, insomma, al bene comune”.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017