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"Sull'inquinamento siderurgico non accettiamo lezioni"

Sull'inquinamento siderurgico non accettiamo lezioniL'assessore Mascia Aniello

(ufficio stampa) - "Sull'inquinamento siderurgico è davvero surreale ricevere presunte lezioni da chi, negli ultimi cinque anni, ha pronunciato ben zero parole su questo stesso tema.
Basta una ricerca on line - dichiara l'assessore all'Ambiente Mascia Aniello -  per osservare come gli eletti FdI della consiliatura passata e attuale, risultino non pervenuti, rigorosamente muti sull'ambiente o, tutt'al più, assai docili rispetto all'argomento. 
Oggi improvvisamente si scoprono attentissimi, pur a modo loro, sempre anteponendo le ragioni della produzione, credendo o fingendo di credere che la normativa attuale sia stringente: sì, così 'stringente' da non prevedere sanzioni rispetto alle ripetute emissioni fuggitive; così 'rigida' da lasciar andare al loro destino i lavoratori di parchi scorie, rottami e metalli, salvo altri, operativi da decenni in mezzo a strati di polveri bianche; una normativa così 'dura' da non intervenire minimamente sui picchi record europei di nichel nell'aria, di metalli nei fiumi e nelle acque di falda sottostanti le discariche colabrodo.
Quanto ad ASL: da almeno un decennio, con destra o sinistra al potere in Regione, non partecipa attivamente alle conferenze dei servizi, come avvenuto pure nel caso dell'aggiornamento AIA Tapojarvi, ove ASL non si è nemmeno espressa, pur essendo tema di sua stretta competenza. 
Quanto ad ARPA, ebbene, sono proprio i loro dati, nonché gli esiti degli Studi Sentieri dell'Istituto Superiore di Sanità sul SIN Terni-Papigno a dire come ufficialmente come stanno le cose. Per sintesi evito di allegare qui numeri fortemente critici che abbiamo già reso noti e che si possono anche recuperare in rete.
Viceversa non serve a nulla minimizzare, evocare scenari apocalittici figli del ricatto salute-lavoro, come da regola aurea del ceto politico locale, infine bocciato alle urne: banalizzare il tema non serve all'Azienda, che da decenni infatti non investe adeguatamente sull'ambiente e che, per il futuro, dovrà evitare qualsiasi forma di greenwashing; né serve ai lavoratori, che subiscono direttamente sulla loro pelle gli effetti di questo temerario modo di gestire uno storico polo industriale; non serve alla città, che continua a subire i danni di un rapporto cronicamente malato".
 

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 14/11/2023