Notizia

A Palazzo di Primavera la Fauna d'arte di Coppi

(ufficio stampa) - Fauna d’arte, a palazzo Primavera, dal 23 aprile al 18 maggio, è la nuova mostra di Sergio Coppi. L'apertura è prevista per domani pomeriggio, alle 17.  La mostra in via Giordano Bruno 3, sarà aperta dal martedì al sabato: 10/13 - 16/19; domenica: 16/19; lunedì chiuso. Per ulteriori informazioni sistema.museale@comune.terni.ittel. 0744/402199
Con le fotografie della serie Fauna d’arte, Sergio Coppi ha puntato il suo obiettivo - scrive il critico Francesco Santaniello -  verso il panorama dell’arte, concentrando la sua attenzione non soltanto sulle opere, ma anche, e soprattutto, su quei curiosi bipedi, pensanti e senzienti (almeno così dovrebbero essere), che si aggirano per mostre e musei internazionali. Pier Vittorio Tondelli, negli edonistici anni Ottanta, aveva osservato e descritto la Fauna d’arte nell’era del Postmoderno: pittori, scultori e creativi underground votati all’allora nascente e dilagante multimedialità; cantanti e compositori adepti della musica elettronica; stilisti che dettavano dogmi dell’opulenza in cerca di adoratori dell’ostentazione. In modo analogo Sergio Coppi, da sempre interessato al mondo delle arti visive e della musica, in primis il jazz, da anni racconta le esperienze che vive e condivide con gli artisti. Questa sua curiosità intellettuale, vissuta con mirabile e sorprendentemente intensa passione, alimenta l’Essere artista di Coppi. Le foto che propone in questa rassegna, Fauna d’arte, sono racconti scritti con la luce e narrati attraverso i passaggi chiaroscurali. Racconti nei quali le immagini sono suddivise e scomposte come se fossero capitoli di un romanzo. Simile struttura ci suggerisce i tempi adeguati per la lettura, per  la decodificazione dei particolari e per captare la bellezza – lasciatemelo dire: sublime – di questa serie di opere d’arte fotografiche. In tal modo possiamo intuire la profonda differenza tra il guardare e il vedere.  Coppi ha esplorato in senso estetico i differenti linguaggi visivi delle opere che hanno catturato la sua attenzione. Attenzione che è stata immancabilmente calamitata anche dal contesto in cui le opere sono inserite e dall’interazione con fruitori di ogni specie: fauna d’arte, per l’appunto, a volte dedita ai riti del presenzialismo dei vernissages, a volte colpita dal virus del collezionismo, a volte spaesata e insicura, a volte estasiata, a volte indifferente.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017