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"Ora la Carta di Pisa va applicata dal Comune in ogni sua parte"

(Ufficio Stampa) – "In antitesi al comportamento tenuto in aula da alcuni esponenti della maggioranza ufficiale e ufficiosa (Forza Italia che è risultata in piena sintonia, come sempre, con il sindaco del PD), è stato approvato anche in consiglio l'atto proposto dal M5S sul codice etico e anti-corruzione". Lo dichiara, in una propria, nota il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. "Ora - continua la nota - se ne attende la concreta applicazione e soprattutto di vedere la maggioranza alle prese con il punto 7, secondo il quale sono considerati conflitti di interessi la sussistenza di rapporti preesistenti di affari o di lavoro con persone od organizzazioni interessate all'oggetto delle decisioni cui l'amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurino situazioni che diano luogo a incompatibilità previste dalla legge".
"Forse – continuano i consiglieri del M5S - sia la giunta che i consiglieri non si sono accorti di ciò che hanno votato, fregiandosi di essere un'amministrazione trasparente e anti-corruzione a parole e non essendolo - stando alla Carta - nei fatti". "Per tutta la durata della discussione sulla legalità i consiglieri di maggioranza e di Forza Italia non hanno fatto altro che tentare di non affrontare le problematiche connesse a tematiche di infiltrazioni mafiose e in generale la possibilità di eventuali coinvolgimenti in atti di corruzione, sostenendo che tali questioni non siano competenza del consiglio e dei consiglieri". "Peccato che non sono solo i consiglieri del M5S, ma la stessa la Carta di Pisa ad affermare il contrario, sostenendo di fatto una stretta collaborazione fra amministratori locali e potere giudiziario, affermando la piena competenza politica e morale degli amministratori - anche locali - ad affrontare tematiche legale alla corruzione, alla criminalità - pure quella di tipo mafioso - nonché vincolando il sindaco - che ha accettato la Carta - a costituirsi necessariamente parte civile nei processi nei quali sono coinvolti politici o dipendenti amministrativi facenti capo al suo Ente". "Ricordiamo che il sindaco Di Girolamo non si è mai costituito parte civile in tali casi che sono avvenuti a Terni e che hanno coinvolto soggetti politici facenti parte della stessa maggioranza, quindi questo atteggiamento di supporto alla legalità risulterà, nell'eventualità, una assoluta novità, che ovviamente ci soddisfa come forza politica sempre dalla parte della trasparenza e fattivamente contro qualsiasi tipo di censura anche verbale che oggi, da più parti, si sono sollevate al fine di non far discutere il Consiglio di questioni che come politici siamo invece moralmente, ed ora, anche da regolamento della Carta di Pisa, tenuti ad affrontare, ogni qual volta se ne ravvisi la necessità".
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017