Notizia

“L’Ast deve diventare il fulcro del polo siderurgico italiano”

(Ufficio Stampa) - “Dopo una lunga e altalenante trattativa, è già finita la primavera di speranza sulla vertenza AST”. Lo scrive in una propria nota il consigliere Federico Brizi del gruppo di Forza Italia. “Le intenzioni del management di ristrutturare per poi rivendere ovvero trasformare un grande polo siderurgico in un piccolo stabilimento locale aprono le porte su un baratro. Basta con chiacchiere e menzogne, forse questo teatrino nasconde qualcosa di più grande che nessuno ci ha detto e pertanto “chi sa parli”, ci dicano come si muovono le quote dell’acciaio all’interno dell’UE, se un eventuale acquirente – visto le capacità e le tecnologie del sito – potrà tornare a produrre magnetico, che attualmente è stato portato altrove. Se l’AST è solo tanti ettari di terra sormontati da capannoni industriali, museo di archeologia industriale oppure una fabbrica viva e pulsante per produrre acciaio a livello nazionale e internazionale”. “Mi fanno sorridere i tanti politicanti che parlano di sito strategico – continua Brizi - senza avere cognizione del significato del termine che attiene alle potenzialità di un sito, ora questa fabbrica che potenzialità ha? Sono risposte che pretendiamo ci siano date. Perché gli indiani guardano a Taranto e Piombino e neppure considerano Terni? Perché Renzi non si fa parte attiva con TK per inserire anche il sito ternano nelle trattative!”.
“L’Ast deve diventare il fulcro del polo siderurgico italiano, è lo stabilimento che può portare valore aggiunto al polo medesimo. Non vorrei che la storia della Terni diventasse uno dei tanti misteri irrisolti della storia d’Italia. Stando così le cose sono inutili i tanti atti d’indirizzo finiti chiusi nei cassetti impolverati dei tanti assessori che si sono susseguiti negli anni”.
“Non siamo più disposti – conclude Brizi - a pagare gli errori e la mancanza di strategia industriale della sinistra prima con Prodi che ci ha svenduto e ora con Renzi, grande parlatore e che dovrà dare queste risposte a una Città intera che deve mobilitarsi a difesa della sua industria costruita con sacrificio, che ha dato lavoro a mezza Italia e che ha insegnato a tutto il mondo a fare l’acciaio”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017