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Cecconi (FdI): “Ast, dopo tanti ritardi della politica, la prudenza è d'obbligo”

(Ufficio Stampa) - “Fanno benissimo le maestranze delle acciaierie a mostrarsi più che prudenti, dopo l'incontro di domenica con Renzi alla Leopolda”. Lo scrive, in una propria nota il presidente del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, Marco cecconi. “Adesso più che mai, dopo tante delusioni – continua Cecconi - sarà bene giudicare sulla base dei fatti ed è giusto così”.
“L'auspicio di tutti noi, al di là delle appartenenze, è che dall'incontro di Firenze derivi finalmente un cambio di passo nell'atteggiamento del governo, che smetta una buona volta di fare l'arbitro e, nella vertenza-AST - a cui sono legate le sorti della siderurgia italiana - indossi una buona volta la maglia azzurra, come noi chiediamo da tempo. Certo, gli aspetti surreali di questa stranissima domenica sono troppi: e i più gravi non sono tanto nel fatto che, contrariamente agli impegni, sia stato impedito a tutte le rappresentanze politiche del consiglio comunale di essere presenti all'incontro”.
“In fondo, questo – con il bisogno spasmodico del PD e di Di Girolamo di recuperare terreno – per quanto spregevole, ce l'aspettavamo persino. L'aspetto più grave è che (come riportano le cronache e come ci hanno riferito i pochi che hanno avvicinato il premier) si sia dovuto aspettare il 26 ottobre e ci si sia dovuti umiliare presentandosi davanti ai cancelli di una riunione di corrente di partito, affinché il sindaco di Terni si decidesse a consegnare a Renzi “un dossier sulle nostre Acciaierie”. “Adesso – ha detto Di Girolamo – Renzi ha un quadro più chiaro”. 
“E verrebbe davvero da chiedersi (come noi chiediamo da settimane) cosa hanno fatto finora al riguardo i parlamentari PD (da Rossi alla Sereni) e i vertici delle istituzioni locali (dalla Marini allo stesso Di Girolamo...). Verrebbe da chiedersi se le Acciaierie non corrano il rischio di pagare il prezzo delle spaccature interne proprio al PD, una parte del quale omaggia il presidente del consiglio alla Leopolda, mentre l'altra parte lo insulta sui palchi romani della CGIL”.
“Verrebbe da chiedersi a che cosa Renzi intenda destinare quei denari pubblici che domenica a Firenze ha promesso agli operai di investire sulla questione-AST: perché, se si trattasse di qualche ammortizzatore in più per i licenziamenti annunciati, sarebbero davvero soldi dei contribuenti buttati via”.
“Noi  - si legge ancora nella nota di Cecconi - domenica a Firenze c'eravamo. Fuori dai cancelli della Leopolda, ma accanto alle maestranze dell'AST. E ci saremo anche mercoledì alla Camera, quando il ministro Guidi risponderà alle interrogazioni sulle nostre Acciaierie: per capire in diretta (lì il PD non potrà negarci l'accesso) se finalmente il pur tardivo dossier che adesso è nelle mani del governo ha sortito qualche effetto”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017