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Ast-TK: “Sempre più urgente un intervento della Presidenza del Consiglio”

(Ufficio Stampa) - Paolo Crescimbeni (FI), Enrico Melasecche (IlT) e Marco Cecconi (FdI) hanno depositato oggi in segreteria una nuova proposta di atto d’indirizzo sulla situazione dell’Acciai Speciali Terni.
Con l’atto i tre consiglieri d’opposizione chiedono che il consiglio comunale impegni il sindaco “ad esercitare in modo concreto e fattivo la delega allo Sviluppo Economico che ha voluto mantenere su di sé;  a prendere contatti immediati con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, peraltro segretario nazionale del suo stesso partito, affinché contesti in modo determinato al governo tedesco ed alla proprietà dell'AST il fatto che le azioni in essere non sono di rilancio produttivo e competitivo, come da impegno preso in sede europea, come ormai tutti gli osservatori concordano, ma di smantellamento delle nostre acciaierie, non più facenti parte del core business della Thyssen Krupp”.
Crescimbeni, Melasecche e Cecconi propongono inoltre che il consiglio impegni il sindaco a chiedere al presidente Renzi di agire per “bloccare la prosecuzione del piano industriale di smantellamento; individuare un compratore interessato fra i maggiori riproduttori di acciaio a livello  mondiale selezionandolo in base alla serietà dell'impegno, alle prospettive di lungo periodo; intervenendo, come avvenuto per altri siti, con tutti gli strumenti che il governo ha a disposizione: sul capitale AST; sugli investimenti e le politiche necessarie all'incremento della competitività dal punto di vista della logistica, concludendo in tempi certi la Orte-Civitavecchia e rifinanziando  la bretella ANAS a Terni-Est inspiegabilmente abbandonata fin qui dal Comune in qualche cassetto”. Altri interventi vengono richiesti sul fronte ambientale, “non consentendo l'espansione della discarica AST (SIN nazionale) verso la Cascata delle Marmore, ma investendo fondi europei sulla bonifica della stessa e creando un laboratorio pilota a Terni per il riciclo delle scorie con una decisa inversione di tendenza determinando nuovi investimenti ad hoc con posti di lavoro conseguenti”.
Infine con l’atto si chiede un impegno per favorire “in tutti i modi possibili la fornitura di energia elettrica a prezzi competitivi come avvenuto per altre industrie nazionali energivore e valutando la riacquisizione delle centrali idroelettriche, onde evitare ulteriori speculazioni nella cessione in corso da parte della tedesca E-On; mantenendo comunque a Terni le funzioni commerciali e di direzione generale onde evitare che l'AST venga trasformata da società capace di autonome strategie, forte di un polo siderurgico complesso ed integrato, in una sorta di fabbrica acefala e senza futuro come da tempo si sta cercando di ridurla, con prospettive drammatiche per il nostro territorio, per l'Umbria, ma anche per l'intero Paese”.


Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017