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“I dati sull’assegnazione degli alloggi popolari un patrimonio della città”

(Ufficio stampa) – “I dati sull’assegnazione degli alloggi popolari, sul loro effettivo utilizzo, sono a disposizione di tutti, sono un patrimonio della città. Come tutti i dati richiedono solo l’accortezza di una lettura oggettiva e serena. Strumentalizzazioni, confusioni, sovrapposizioni, non so se dettate più dalla scarsa conoscenza dei percorsi procedurali che da effettiva malafede, non servono a capire quanto accade e ad introdurre eventuali correttivi”, dichiara il vicesindaco con delega al Welfare Francesca Malafoglia. “Non si può parlare assolutamente – prosegue il vicesindaco - di discriminazione degli italiani a vantaggio degli stranieri. Tantomeno lo si può fare partendo dalla graduatoria definitiva. Come quasi tutti sanno, o comunque lo dovrebbero sapere quantomeno coloro che si occupano di pubblica amministrazione e hanno frequentazione quotidiana con la sede comunale, in data 29 novembre 2014 è stata pubblicata la graduatoria cosiddetta definitiva delle domande ammesse al bando anno 2014. In questa graduatoria sono inseriti i punteggi dei richiedenti in modo decrescente sulla base delle autodichiarazione rese da ciascuno al momento della compilazione della domanda. La graduatoria è redatta, dunque, sulla base delle autodichiarazione e prodotta da un programma informatico regionale in cui vengono inseriti i dati dichiarati. Questa graduatoria non ha nulla a che vedere con la graduatoria di assegnazione, che viene redatta sulla base dei lavori della commissione per le assegnazioni. La commissione esamina una ad una le domande inserite nella graduatoria e controlla che le autodichiarazioni rese siano conformi ai documenti acquisiti agli atti d’ufficio e accerta se il richiedente conferma, perde o aumenta il punteggio. Nel concreto: la prima classificata della prima graduatoria, una donna non italiana, aveva 19 punti, nella graduatoria di assegnazione è risultata non avente diritto in quanto la commissione ha confermato solo il punteggio di 4 punti. Ancora: all’esito delle due sedute della commissione, sono state esaminate 35 domande della graduatoria definitiva, risultano inseriti nella graduatoria di assegnazione solo 15 richiedenti di cui 8 italiani e 7 stranieri. Fermo restando che occorre aspettare che si concludano i lavori della commissione che vanno avanti in base al numero degli alloggi effettivamente disponibili, mi sembra che le percentuali siano ben diverse da quelle messe in giro in queste ore da persone non informate. Si può tranquillamente discutere sulle politiche che sono a monte dei regolamenti, si può chiedere o meno una modifica dei regolamenti. A tal proposito questa amministrazione ha già reso noto al consiglio comunale, nell’ambito dei lavori della seconda commissione trovando peraltro un riscontro proficuo, che è stato avviato un lavoro sistematico per arrivare a un vero e proprio piano dell’abitare, in sinergia con l’assessorato all’urbanistica e con l’Ater. Cosa ben diversa è dar luogo a letture dei dati che lasciano a bocca aperta. Uno stupore che non conosce confini quando si arriva a parlare di valutazione della pericolosità sociale, una materia che certamente non compete al comune o alla regione ma agli organi che amministrano la giustizia. Altrimenti si rischia anche in questo caso di fare tanta e tanta confusione, arrivando ad alimentare luoghi comuni e fobie queste sì con rilevanza e pericolosità sociale”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017