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“Dal segretario del Sap parole gravi e del tutto ingiustificate”

(Ufficio stampa) – “Voglio assicurare il segretario generale del Sap, che mi accusa di fare sceneggiate, che i quattro punti alla testa che mi sono stati messi non sono un trucco teatrale ma la reale e certificata sutura che mi è stata fatta per ricucire la ferita lacero contusa che ho riportato il 5 giugno 2013 a seguito di un intervento non ponderato nell’ambito della gestione dell’ordine pubblico”, dichiara il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. “E’ davvero molto preoccupante – prosegue Di Girolamo - che un rilevante rappresentate sindacale delle forze di polizia usi toni e contenuti che non ho problemi a definire violenti, accusando di sceneggiate il sindaco di una città che sta vivendo con grande senso civico una durissima vertenza della sua industria simbolo e fondamento. Le parole del segretario del Sap sono oltretutto irrispettose dell’ordinamento giudiziario del Paese, in quanto come tutti sanno – tranne evidentemente il rappresentante sindacale – è in corso un’inchiesta da parte della magistratura su quanto avvenuto ai miei danni e che comunque il cuoio capelluto lacerato non è stato un atto di autolesionismo. E’ davvero inquietante che a fronte di quanto avvenuto ieri in Piazza Indipendenza con una gestione dell’ordine pubblico che di fatto ha visto la presa di distanza del Governo e del ministro degli Interni, un rappresentante sindacale delle forze di Polizia, invece di dare un contributo a riportare serenità, responsabilità e professionalità, aizzi gli animi, soffi sul fuoco con parole prive di ogni rapporto con la realtà. E’ altrettanto grave che alle parole del Sap si accompagnino ricostruzioni fantasiose come quelle messe in giro nel pomeriggio di ieri che volevano giustificare l’uso sconsiderato dei manganelli per impedire una fantomatica occupazione della stazione Termini. E’ stato chiaro a tutti, fin dall’inzio, che i lavoratori impegnati nel presidio all’ambasciata tedesca volevano semplicemente, tranquillamente e pacificamente raggiungere la sede del Mise, luogo consolidato e tradizionale delle manifestazioni legate alle vertenze in corso. L’unico elemento di rassicurazione, rispetto a una giornata carica di inutile violenza, e rappresentato dalla consapevolezza che la quasi totalità degli operatori di pubblica sicurezza sa dimostrare ben altra sensibilità e capacità nel coniugare il diritto a manifestare con le esigenze di ordine pubblico. In queste settimane a Terni abbiamo visto grandi professionalità impegnate su questo versante. Mi auguro che la discussa gestione dell’ordine pubblico di ieri a Roma, oggi evidenziata da tantissimi organi di informazione e deprecata da autorevoli commentatori, sia un episodio isolato, anche in considerazione di una vertenza che continua ad essere complessa, lunga e articolata”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017