Notizia

In nome del padre per la Stagione di prosa

In nome del padre per la Stagione di prosa

(ufficio stampa) - Mario Perrotta, con In nome del padre, andrà in scena al Teatro Secci di Terni da lunedì 18 a giovedì 21 febbraio. I biglietti dell'appuntamento che rientra nella Stagione di prosa del comune di Terni e del Teatro stabile dell'Umbria sono in prevendita al botteghino centrale del Caos tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, e possono essere prenotati telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.
L'opera Mario Perrotta torna al Secci con In nome del padre, primo capitolo di una trilogia sulle mutazioni delle famiglie millennials e su quanto resta in loro di universale ed eterno. Illuminante il supporto psicanalitico di Massimo Recalcati che ha contribuito alla stesura della drammaturgia. “Se nel 2007 con Odissea chiudevo i conti con l’essere figlio, - racconta Perrotta - oggi, e da cinque anni, sono padre: una parola che mette con le spalle al muro e riempie il mio quotidiano di nuove sfide e di preoccupazioni. E ho bisogno, come sempre, di ragionarci a fondo attraverso gli unici strumenti che riconosco miei - la ricerca drammaturgica, la scrittura, la messa in scena, l’interpretazione - per inchiodare al muro i padri sbagliati che potrei essere, che vorrei evitare di essere usando tutta l’ironia e il sarcasmo che posso per esorcizzare queste mie paure. E mi vengono in mente le mie conversazioni con Massimo Recalcati sulla questione, e mi viene in mente che vorrei coinvolgerlo: lo chiamo, gli racconto tutto e Massimo mi dice di sì, che gli piace e che faremo il progetto insieme. E mi viene in mente che un padre si sostanzia nel suo confronto - anche mancato - con la madre e che essi, padre e madre, sono tali solo perché di fronte a loro esistono, inflessibili, i figli. Eccolo qui tutto d’un tratto il lavoro: prima un solo spettacolo, ma nel tempo di un pomeriggio è già trilogia, è progetto complesso, articolato, così come mi piace e mi serve fare da una decina di anni a questa parte. Partirò dall’oggi, dallo stravolgimento delle figure di “padre - madre - figlio” che il nuovo millennio ha portato con sé, per spogliarli progressivamente del quotidiano e riportarli, nudi, all’essenza delle loro relazioni.”

Galleria fotografica

Data aggiornamento della pagina: 13/02/2019