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“Sulla Commissione qualità architettonica il Consiglio tuteli il suo ruolo”

(Ufficio Stampa) - “Con una fretta degna di miglior causa, ampi settori della maggioranza e dell'opposizione hanno fatto in queste ore un vistoso dietro front sulle modifiche richieste a gran voce in ordine alla composizione della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio e, segnatamente, rispetto a quelle modifiche che, se approvate, introdurrebbero nel 'sistema' una sana alternanza ed un sano ricambio”. Lo scrive, in una propria nota, il presidente del gruppo consiliare Fratelli d'Italia, Marco Cecconi,
“Ci riferiamo in particolare – prosegue Cecconi - a quelle modifiche in base alle quali i membri della Commissione nominati in rappresentanza degli Ordini professionali (geometri, architetti, ingegneri) per prima cosa resterebbero in carica solo per due anni mezzo (e non quattro com'è attualmente), dovendosi alla scadenza procedere a nuove nomine fino alla fine della consiliatura; secondo, verrebbero designati (sempre su indicazione degli Ordini) dal consiglio comunale e non più dalla giunta com'è stato sinora; terzo, non potrebbero ricoprire tale incarico per più di due mandati non consecutivi”.
“Vale la pena ricordare, al riguardo, che tali proposte di modifica sono state tutte ricomprese in un atto d'indirizzo approvato all'unanimità dalla commissione consiliare competente, senza alcuna eccezione dal PD al M5S passando per Forza Italia”.
“Ed allora – scrive ancora il presidente del gruppo di Fratelli d'Italia – risulta innanzitutto vergognosa l'operazione condotta in aula lunedì scorso dal capogruppo PD Cavicchioli che, in barba al regolamento e alle istanze dello stesso presidente della commissione e suo compagno di maggioranza, Faliero Chiappini, ha fatto approvare in fretta e furia un rinvio della questione, impedendo persino che se ne potesse discutere. Così come davvero opinabile appare il comportamento di quei settori della minoranza che adesso vorrebbero emendare se stessi, sostenendo di essere dalla parte degli Ordini professionali”.
“Sullo sfondo, l'inaccettabile levata di scudi delle solite oligarchie - in questo caso i vertici degli Ordini professionali - che hanno contestato le modifiche al regolamento comunale come fosse un atto di lesa maestà”.
“Primo: a ciascuno il suo; le regole comunali le dettano gli organi dell'Ente e non sono ammesse ingerenze esterne. Secondo: piuttosto che stare dalla parte dei vertici delle categorie, noi preferiamo stare dalla parte delle migliaia e migliaia di professionisti, qualunque sia l'Ordine di appartenenza e l'ordine di scuderia.  Noi preferiamo stare dalla parte di chi vuole 'fare sistema' con le forze vive della città e non soggiacere al 'sistema' delle cupole e delle caste. Noi preferiamo stare dalla parte di chi non vuole stratificare a nessun livello posizioni di potere in capo a qualcuno. Noi preferiamo stare dalla parte di chi rispetta i patti: come quelli messi nero su bianco da tutte le forze politiche in commissione. Noi non abbiamo paura del minimo soffio di novità, barricandoci nel bunker e gridando al ciclone”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017