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Il consiglio comunale approva governo di Umbria Mobilità

(ufficio stampa) – Il consiglio comunale ha approvato nella seduta di ieri pomeriggio, con 19 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti, i patti parasociali della società Umbria Tpl Mobilità spa. 
La delibera deriva dalle attività di liquidazione della società Atc spa, di cui il comune detiene la quota del 44,17% e dal conseguente passaggio della gestione in house providing delle attività di trasporto pubblico regionale e locale in seno alla società Umbria Mobilità,  designata agenzia unica per la mobilità ed il trasporto pubblico locale con legge regionale  del 2018. L'atto del consiglio comunale  nasce dalla necessità di regolamentare, attraverso l’approvazione di patti parasociali, il funzionamento di Umbria Mobilità. Viene previsto un rapporto di controllo analogo congiunto: per garantirne la piena attuazione i soci, dopo aver provveduto ad adeguare lo statuto societario, intendono demandarlo ad un comitato di coordinamento. 
"Nella definizione in house providing di Umbria Mobilità – ha detto in aula Orlando Masselli, l'assessore alle Partecipate -  alcuni soci hanno ritenuto di fare un passo indietro a favore di un unico socio, la Regione Umbria, ovvero l’ente costituzionalmente di livello superiore deputato alla tutela di tutti i territori regionali, che si vede attribuiti, grazie ai patti parasociali, una serie di poteri sulle decisioni da prendere all’interno del comitato di indirizzo dell’agenzia in house, nel quale i soci non contano per le percentuali di quote possedute: ogni socio ha un voto e questo rappresenta un vantaggio per il territorio ternano. 
Allo stesso tempo tutti i soci stabiliscono che su decisioni su cui ci sia discordanza o sia evidente un interesse superiore la regione possa dire una parola in più a garanzia di tutti i territori”.
Il comune di Terni, attraverso la sua quota di Atc spa, detiene una partecipazione indiretta in Umbria Mobilità  che dovrà trasformarsi in partecipazione diretta a seguito della procedura di liquidazione di Atc.
"Del resto – chiosa Masselli - i territori della provincia di Terni non avrebbero nessun’altra possibilità di vedersi garantiti sia perché la partecipazione alla società Umbria  Mobilità già esistente, in cui in passato erano state riversate tutte le attività dell’Atc non rappresentava equanimemente la popolazione del nostro territorio, sia perché la stessa Atc in liquidazione non sarebbe oggi in grado di dire la sua".
Critico il consigliere comunale di Uniti per Terni Valdimiro Orsini: "Ho presentato quattro emendamenti sui patti parasociali di Umbria  mobilità.  Emendamenti volti a dare effettiva rappresentanza  e ruolo al comune di Terni nell'assemblea dei soci. Spiace constatare che la maggioranza  di centrodestra li abbi bocciati decidendo così di non dare forza al nostro territorio. I miei emendamenti erano solo mossi dall'intento che il nostro comune non può solo farsi carico delle aziende regionali  ma deve esercitare un ruolo effettivo.  Solo in questo modo si rappresentano gli interessi dei Ternani. Tutti noi sappiamo quanto ci sia da lavorare sul trasporto pubblico sia nella tratta cittadina sia nei collegamenti tra Terni e il resto della regione. Non siamo partiti purtroppo nel migliore dei modi decidendo di approvare un atto che è una delega in bianco e che chiama il comune a farsi carico solo di eventuali negatività. Una partenza resa anciora più negativa dalla decisione di Umbria Mobilità di chiudere la sede ternana. Un depauperamento di un centro decisionale e amministrativo avvenuto peraltro nel silenzio più assoluto del sindaco Latini e dell'assessore regionale ai Trasporti Melasecche che,  di fronte ai diktat della Regione sempre concentrata su Perugia, hanno preferito chinare la testa. Mi domando come si possa rilanciare Terni quando gli uffici pubblici vengono chiusi e concrentrati su Perugia". 
Favorevole alla delibera il capogruppo di Fratelli di Italia Maurizio Cecconelli: " L’atteggiamento delle minoranze è incomprensibile. Chiedono, infatti, che il comune di Terni, ma anche gli altri comuni della provincia, che sono rappresentati solo tramite la società Atc in liquidazione, non abbiano un ruolo marginale nell’ambito di Umbria Mobilità e della costituenda Agenzia Unica e poi propongono soluzioni che vanno esattamente nella direzione opposta. La delibera prende atto di una situazione pregressa in cui purtroppo Atc non riesce ad avere un ruolo influente nell’ambito di Umbria Mobilità, proprio perché ha solo il 18% delle quote e rispetto a Comune e Provincia di Perugia è minoritaria; per cui l’unico modo per evitare che i comuni dell’altra provincia possano prendere decisioni che penalizzino Terni nella gestione del trasporto pubblico ed in particolare nell’attribuzione delle risorse, è dare maggiori facoltà alla Regione. Invece le opposizioni vorrebbero toglierle poteri, non capendo, o fingendo di non capire, che così lascerebbero campo aperto alla provincia di Perugia. Tra l’altro proponendo emendamenti assolutamente inammissibili da un punto di vista procedurale, perché chiedevano che il Comune di Terni modificasse un atto già deliberato dalla giunta regionale, ipotesi tecnicamente irrealizzabile".
"La delibera di ieri - conclude Cecconelli - dà invece mandato al sindaco di proporre all’assemblea di Atc una modifica che può solo tutelare gli interessi della città in materia di trasporto pubblico".
 

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 09/02/2021