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I migranti per la cura della città: "rigenerato" il giardino di via Saffi

(ufficio stampa) - Questa mattina è stato presentato il patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale per la cura dei beni comuni che prevede il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che si occupano della ospitalità dei richiedenti asilo. La conferenza stampa si è tenuta nei giardini di via Saffi che rappresenta il primo esempio di "spazio urbano rigenerato" grazie all'apporto di alcuni migranti che hanno dato la loro disponibilità a partecipare in maniera volontaria a questo progetto. L'area verde è tornata a splendere grazie all'apporto di una squadra di lavoro composta da cinque migranti. Dalla prossima settimana saranno due le squadre impegnate in città. Nei prossimi giorni parteciperanno al progetto circa 20 persone. Complessivamente sono 50 i migranti che hanno dato disponibilità, a fronte degli 80 presenti a Terni come richiedenti asilo. I rimanenti 30 saranno resi partecipi dopo avere seguito un corso di lingua italiana. L'Amministrazione Comunale ha varato un programma di interventi che riguarderà le fioriere del centro cittadino, piazza Dalmazia, l'area verde a ridosso della ex Foresteria, il parco Gianfranco Ciaurro.  

"La cura dei beni comuni - dichiara il vicesindaco con delega alla Partecipazione Francesca Malafoglia - rappresenta una priorità per questa amministrazione. Puntiamo al coinvolgimento di tutti i cittadini. Abbiamo previsto nell'ambito del bilancio di previsione 2015 appena approvato dal Consiglio Comunale forme di sgravi fiscali ai condomini, alle associazioni, ai privati cittadini, che si fanno carico della cura di alcuni spazi pubblici della città, così come per coloro che danno disponibilità a partecipare ai progetti di politiche abitative del Comune e della Regione. Ora abbiamo cercato e trovato, insieme all'assessorato ai Lavori Pubblici e a quello  anche il coinvolgimento e la partecipazione di coloro che rientrano nel sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati. Vogliamo che questa attesa sia proficua per gli ospiti e per la comunità che li ospita, in un ottica di collaborazione e integrazione. Ebbene la convenzione stilata va in questa direzione, in un'ottica di formazione, di pubblica utilità, di senso civico. I migranti impegnati non sono chiamati a compiti di ordinaria manutenzione ma a dare il loro contributo in un'ottica di rigenerazione degli spazi urbani, con una progettualità condivisa tra il Comune e le associazioni impegnate".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017