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Consiglio comunale, via libera al primo stralcio di lavori per il Verdi

(Ufficio Stampa) – Con 20 voti a favore, 7 contrari e 5 astenuti, il consiglio comunale, nella seduta di ieri sera ha approvato il progetto definitivo per il restauro, l’adeguamento funzionale e impiantistico del Teatro comunale “Giuseppe Verdi”, primo stralcio-componente strutturale.  Con 22 voti a favore l’atto è stato anche dichiarato immediatamente eseguibile.
L'illustrazione del progetto da parte dell’assessore ai lavori pubblici Silvano Ricci è stata supportata - a livello tecnico - dagli interventi dell'ingegner Salvatoni, dell'architetto Pennati,  del gruppo di lavoro incaricato della redazione del progetto. I tecnici, anche attraverso la proiezione di slide con foto, disegni e tabelle, hanno illustrato lo stato attuale del teatro e le  ipotesi progettuali per il suo recupero.
“Nessuno in passato aveva svolto un’indagine dettagliata sullo stato dell’immobile – ha detto l’assessore Silvano Ricci - noi invece abbiamo effettuato uno screening completo dello stabile per capire quale fosse il livello di sicurezza, perché si tratta di un luogo pubblico frequentato costantemente da cittadini verso i quali abbiamo responsabilità precise come amministratori della cosa pubblica”.
“Responsabilità – ha aggiunto l’assessore – che abbiamo dimostrato facendoci carico di un intervento che in passato è sempre stato rinviato. Per di più lo abbiamo fatto in un periodo particolarmente difficile a livello economico per gli enti locali, impegnandoci direttamente e  reperendo risorse importanti”.
I primi interventi, dopo il restauro e la messa in sicurezza del pronao, - hanno spiegato Ricci e i progettisti - riguarderanno la torre scenica che sarà messa in sicurezza soprattutto per quel che riguarda la parete di fondo, che attualmente è la parte più a rischio. La stessa torre scenica sarà ampliata con la realizzazione di nuovi volumi da utilizzare per servizi tecnologici e per ambienti a servizio degli spettacoli. Sarà anche realizzata, nel sotterraneo, la vasca per la raccolta dell’acqua da utilizzare nell’antincendio.
Essendo già stato sistemato il pronao, dopo la torre scenica restano aperte le ipotesi progettuali per la sala, anche se – ha aggiunto Ricci – la scelta per il teatro all’italiana si scontrerebbe con vincoli di spazi e di capienza che non potrebbe andare oltre i 600 posti.
Per i fondi mancanti, necessari al completamento dell’intervento, Ricci ha già indicato i possibili canali di finanziamento che sono quelli del Ministero dell’Ambiente, per la parte impiantistica, il Ministero dei beni Culturali, l’accesso ai fondi Fas tramite la Regione dell’Umbria.
Il progetto esecutivo verrà messo a punto in tempi molto rapidi per essere presentato immediatamente in Regione per il finanziamento attuale e per quello futuro.

Anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo, nella sua replica al dibattito consiliare di ieri sera, ha sottolineato l’importanza delle decisioni riguardanti il futuro del teatro, “elemento centrale nelle politiche culturali della città, a loro volta strategiche per lo sviluppo di Terni”.
“L’obiettivo – ha detto Di Girolamo – è quello di provare a restituire alla città uno spazio polifunzionale, non solo per lo svolgimento delle attività teatrali, ma anche per la lirica, la musica, il balletto. Il nuovo teatro dovrà essere sostanzialmente un luogo di aggregazione e di produzione culturale e non è da escludere anche un utilizzo parziale della sala come cinema, in occasione di rassegne, festival ed eventi particolari”.
L’intervento in programma – ha detto ancora il sindaco – mira innanzitutto a recuperare la fruibilità piena del teatro, perché i teatri non sono musei da guardare, ma prima di tutto luoghi di produzione e fruizione della cultura”.
Il sindaco ha poi parlato dei vincoli all’interno dei quali si è dovuta muovere l’amministrazione per il recupero del teatro. Vincoli in primo luogo di carattere finanziario, considerata l’attuale situazione di bilancio degli enti locali. “Anche in questa situazione abbiamo comunque fatto la nostra parte e continueremo a farla”. Poi ha elencato i vincoli di carattere normativo per quel che riguarda la sicurezza della struttura, anche a livello statico, oltre che per l’accessibilità. Infine è passato ad illustrare i vincoli volumetrici, considerata la scelta di lasciare il teatro storico della città nel luogo dove esso si trova. “perché è naturale che sia così e ogni ipotesi di spostamento appare poco credibile”. Infine il sindaco si è soffermato sull’esigenza di garantire un elevato numero di posti, con buona qualità e comfort per gli spettatori e soprattutto sull’opportunità di puntare, per il nuovo teatro, oltre che sulla messa in sicurezza, “sulla valorizzazione della capacità scenotecnica”, “elemento competitivo e di valore per ogni teatro” con la possibilità di garantire allestimenti importanti.
“Sulla parte architettonica – ha concluso – il dibattito resta aperto, ma con i vincoli che conosciamo e che sono stati illustrati”. Per quel che riguarda i fondi, il sindaco ha ricordato che il Comune ha fatto la sua parte e che un aiuto importante arriva dalla Regione e, in prospettiva, potrebbe arrivare anche dal successo della candidatura di Perugia-Assisi a capitali europeedella cultura, oltre che dal Governo. “Restiamo naturalmente aperti al contributo della Fondazione Carit e di qualsiasi altro soggetto, anche dei privati”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017