Notizia

Consiglio comunale, il dibattito di ieri sera sulla situazione dell'Ast/TK

(Ufficio Stampa) - Dopo le comunicazioni del sindaco sulla situazione dell'Ast/TK, c'è stato ieri sera un dibattito in aula con gli interventi dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione. Enrico Melasecche (IlT) ha espresso la sua forte preoccupazione per la vicenda delle acciaierie. “Dovremo attendere l'incontro di giovedì, ma ribadiamo che è fondamentale la presenza dei sindacati e che è necessaria una interlocuzione diretta del sindaco con il presidente del consiglio”.
“Chiediamo al sindaco di non partecipare ad alcun incontro al quale non vengano invitati i sindacati, le Rsu e i parlamentari umbri”, ha detto nel suo intervento Thomas De Luca del Movimento 5 Stelle, ricordando l'interrogazione parlamentare attraverso la quale il M5S ha cercato di ottenere chiarimenti dal governo sulla vicenda AST. “Occorre comunque intervenire prima che il piano industriale sia presentato, altrimenti ci troveremo solo a prendere atto di decisioni già prese. Terni ha già pagato, con la chiusura del Magnetico, ma oggi c'è lo spettro di situazioni pesanti, come quella dell'Electrolux. Eventuali altri ridimensionamenti rappresenterebbero un colpo al cuore della città”. De Luca ha anche chiesto chiarezza sul Patto di territorio e trasparenza su come siano stati spesi gli investimenti per creare nuovi posti di lavoro.
Per Faliero Chiappini (Città Aperta), “all'interno di un'emergenza drammatica come quella attuale, occorre un'azione di raccordo tra tutti gli attori del territorio, per un patto di sistema attraverso nuove relazioni sociali, tenendo conto dell'importanza del manifatturiero nel ternano: dal problema del credito, a quelli fiscali, fino al costo dell'energia”. “Non bastano più gli strumenti ordinari, occorre pensare strumenti nuovi e anche strumenti di sostegno e serve una presenza forte del Governo su questo territorio, per l'acciaio, ma anche per la chimica”. Per l'Acciai Speciali Terni, - ha continuato - bisogna innanzitutto affrontare le emergenze di questa fase, prima tra tutte quella della mancata convocazione dei sindacati”. “E' la prima volta - ha detto Chiappini - che un Governo non convoca al tavolo i sindacati ed è sicuramente un segnale negativo”. “Dobbiamo fare in modo, con ogni mezzo, che si ristabilisca una situazione di normalità”. 
“Il nodo Ast arriva al pettine”, ha detto Sandro Piermatti (Pd). “I tedeschi ci stanno per presentare un piatto già preparato e non è un caso che lo facciano in piena estate, utilizzando una strategia che mira a dividere istituzioni e rappresentanze sindacali”. “Noi, per contro, dovremo impegnarci per mantenere ferma l'unità tra istituzioni e sindacato. Perfino il governo Berlusconi, che non amava le organizzazioni sindacali, le convocava ai tavoli, nelle precedenti vertenze”.
"C'è un problema di sovranità nazionale - ha concluso - perché i tavoli non devono essere decisi dalla Thyssen Krupp, ma dal Governo”.
Marco Cecconi (FdI) ha rilevato quello che – a suo parere – appare essere quasi “un gioco delle parti": "Da un lato fate finta di chiedere a Renzi di ammettere all'incontro di giovedì anche i sindacati e, dall'altro, vi beccate il rifiuto senza colpo ferire e, anziché rifiutarvi di andare a Palazzo Chigi se non insieme ai sindacati, vi mettete in fila come soldatini davanti all'Azienda e alla Presidenza del Consiglio”. “Non saprei – ha detto ancora Cecconi -  quale delle due ipotesi considerare peggiore. Non saprei dire se mi offende di più sapere che il sindaco della mia città non conta niente e non riesce neanche ad ottenere dal “suo” governo una cosa così semplice, oppure se mi procura più allarme e apprensione l'ipotesi che sappia, ma non voglia dire”. Francesco Ferranti (FI) ha sottolineato come un ulteriore ridimensionamento delle acciaierie "decreterebbe la morte socio-economica della città". Per Ferranti "è grave che il Governo lasci scegliere all'azienda chi convocare ad un incontro di questa importanza". “Forse – ha aggiunto Ferranti – c'è anche un deficit di comunicazione con il Governo da parte delle istituzioni locali, che dovrebbero far capire all'esecutivo nazionale l'importanza di questa vertenza”.
Andrea Cavicchioli (Pd) ha ricordato gli atti d'indirizzo del consiglio, con il mandato conferito al sindaco. Il primo risultato per niente scontato, ha sottolineato, è stato raggiunto: quello della convocazione del tavolo a Palazzo Chigi. Sul secondo obiettivo, quello cioè che al tavolo vengano convocati anche i sindacati, c'è il massimo impegno in queste ore. La situazione - ha fatto poi notare Cavicchioli - è complicata dal fatto di avere di fronte un interlocutore che già sappiamo tra due anni venderà il sito". "L'elemento di forza è però rappresentato dai punti indicati dalla Commissione Europea e dall'Antitrust nell'ambito del processo di vendita e che dovranno essere rispettati". "Perciò – ha detto Cavicchioli – questi organismi devono essere sempre coinvolti". Infine Cavicchioli ha ribadito che "abbiamo il dovere di sperimentare qualsiasi tipo di strumento per verificare ogni possibilità che esiste per lo sviluppo del territorio, stante la legislazione vigente,  senza scartarne nessuna a priori, con scelte che spesso sembrano derivare da riserve mentali".

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017