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Consiglio comunale, il dibattito in aula sul Verdi

(Ufficio Stampa) – Nel dibattito consiliare che si è sviluppato ieri sera sulla deliberazione riguardante il primo stralcio dei lavori per il recupero del Teatro Verdi, critiche all’operato dell’amministrazione sono arrivate da Enrico Melasecche (Udc). “Assurdo – ha detto Melasecche – che si sia arrivati alla gara per la progettazione strutturale, senza prima pensare al progetto architettonico”. Secondo Melasecche con la strada intrapresa si rischia di tornare al vecchio cinema-teatro con una struttura che “non è né carne, né pesce e che rischia di essere un’offesa alla storia della città”. Melasecche, infine ha fatto notare che per l’intervento attuale il Comune si sarebbe dovuto avvalere delle risorse interne per la progettazione.
Anche Paolo Paparelli (Pd), che in sede di votazione sull’atto si è astenuto, ha manifestato nel dibattito qualche perplessità. Paparelli, in particolare ha detto che sarebbe stata necessaria una maggiore condivisione del progetto, con il coinvolgimento della classe dirigente della città, degli ordini professionali. Sarebbe servito anche un concorso d’idee.
Per Paolo Maggiolini (GM) sarebbe servita una discussione ampia in città sul nuovo teatro, mentre ora “si procede per stralci, senza una visione generale del progetto”, senza neanche una previsione di spesa dettagliata.
Stefano Fatale (FI) avrebbe preferito “un dialogo e un confronto aperto, e solo dopo l’indizione della gara”. Fatale ha anche parlato di un “fallimento complessivo del progetto culturale per la città”.
Per Leo Venturi (Terni Oltre) il teatro “è un’opera destinata a segnare la città nei prossimi decenni e sicuramente nella sua progettazione si è riscontrato uno scarso coinvolgimento delle componenti cittadine”.
Giorgio Finocchio (Pd) ha tra l’altro sottolineato nel suo intervento che “la discussione sulla ricostruzione del teatro all’italiana non esiste, né tecnicamente, né economicamente; il problema vero era l’urgenza della messa in sicurezza e la necessità di rifunzionalizzare il teatro cittadino, a fronte peraltro dell’opportunità di utilizzare dei fondi pubblici”.
Riccardo Giubilei (Pd) ha messo in evidenza che l’amministrazione ha dovuto fare i conti con spazi e finanziamenti ristretti. “Ci sono dunque dei passaggi obbligati e - con la situazione e i fondi a disposizione – la soluzione proposta appare come quella migliore”.
Mauro Nannini (Fds), anche in risposta ad alcuni interventi dell’opposizione ha fatto rilevare che sul futuro del Teatro Verdi l’amministrazione ha attivato un lungo percorso di partecipazione, attraverso numerose conferenze di servizio e da ultimo anche attraverso la commissione consiliare. Riguardo la gara Nannini ha sottolineato come non vi abbia preso parte nessuno studio ternano. Infine il consigliere ha rilevato quanto sia stato importante che la Giunta sia riuscita a trovare quasi tre milioni di fondi pubblici e metterli a disposizione.
Giampiero Amici (Pd) ha detto che la maggioranza di centro-sinistra e l’amministrazione comunale intendono governare e assumersi le responsabilità conseguenti. “Forse – ha aggiunto – qualcuno vuol impedirci di farlo”. “Questo intervento sul teatro mette in sicurezza la struttura e lascia spazio a qualsiasi successivo intervento, anche con la partecipazione dei privati”.
Per Giuseppe Boccolini (Psi) questa vicenda del teatro “è stata drogata dalla vicinanza delle elezioni, mentre sul Verdi non ci dovrebbero essere questioni politiche”. “Il problema è solo uno: la situazione di crisi del Paese e la mancanza di fondi a disposizione per gli enti locali”,
Giocondo Talamonti (GM) ha ricordato come l’amministrazione abbia più volte dialogato con le persone e i gruppi che hanno avanzato proposte diverse per il teatro. Ha rilevato come, nel progetto presentato, sia importante non solo la messa in sicurezza statica, ma anche l’attenzione per l’accessibilità del teatro, per l’antincendio e per il comfort e la comodità degli spettatori.
Secondo Paola Ciaurro la città ha bisogno di un progetto culturale che la faccia rivivere, che sia un motore di sviluppo. La Ciaurro ha anche chiesto di chiarire quale sia stato il mandato affidato al gruppo progettuale: “Gli è stato chiesto di mettere in sicurezza solo una parte, oppure di realizzare un progetto per tutta la struttura?”. Secondo la consigliera bisognava aver chiaro fin da subito il progetto complessivo.
David Tallarico (PTca), ha invitato a non sottovalutare le responsabilità derivanti dalla mancata messa in sicurezza dell’edificio, anche a fronte delle indagini svolte e delle immagini mostrate in sala consiliare dai progettisti. “L’amministrazione ha l’obbligo di tutelare i cittadini quando frequentano i luoghi pubblici”.
Secondo Dario Guardalben (FI) in questa vicenda “ci sono aspetti che non possono essere tollerati”. “Appare come un’operazione con una prevalente natura elettoralistica: come dimostrano la fretta e i tempi imposti. E’ evidente che questo primo intervento finirà senza rendere il teatro alla città e vincolerà chi amministrerà dopo”.   

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017