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"Condivido in pieno le parole del sindaco: Terni città libera"

(Ufficio stampa) - “In questo giorno di verità, in questo santo Natale - dichiara l'assessore alla Cultura Giorgio Armillei - avverto l'esigenza di comunicare che concordo pienamente con le dichiarazioni del sindaco a proposito dei giudizi espressi da Elisabetta Massini sulla città. Terni vive le contraddizioni e le difficoltà di tutte le città medie del paese. Allo stesso tempo può vantare ancora tutte le caratteristiche di una città: la libertà del dibattito pubblico, la presenza di soggetti e di forze che vogliono cambiare e riprendere a crescere, l’ansia per la ricerca faticosa di un nuovo modello di città che integri e superi quello di città industriale ormai consegnato alla storia del novecento. La stessa vertenza dell’Ast ha rappresentato una città reattiva e pluarilista. Senza questa città quella fabbrica non avrebbe tenuto. Nessuna anomalia dunque. Semmai l’anomalia è quella delle esternazioni di pubblici ministeri che, da parti del processo penale, finiscono con l’atteggiarsi a giudici super partes della vita pubblica. Le parole recenti del Presidente Napolitano di fronte al Csm dovrebbero costituire a questio proposito un punto di riferimento per tutti. Come anomala appare ai più l’azione anti corruzione del Nop del Comune di Terni, tutta sbilanciata verso una logica ispettiva e investigativa. In realtà la legge assegna obiettivi preventivi e correttivi alle azioni anti corruzione che le pubbliche amministrazioni debbono autonomamente sviluppare al loro interno. Obiettivi che possono essere raggiunti con molteplici strumenti: facendo crescere la trasparenza dei procedimenti decisionali, aumentando il confronto concorrenziale tra i fornitori, riducendo la sfera di azione delle stesse pubbliche amministrazioni a vantaggio della collaborazione dei privati per la cura di interessi generali secondo i principio di sussidiarietà, facendo ruotare sistematicamente gli incarichi delle posizioni dirigenziali all’interno dell’amministrazione comunale. L’investigazione e l’ispezione sono strumenti repressivi che spettano ad altri pubblici poteri. La giudiziarizzazione della vita pubblica e della vita politica è una tendenza del nostro sistema che va sicuramente corretta.”
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017