AGIT | 12 Giugno 2012 - ore 12:45 - L'assessore ai Lavori Pubblici: "Un risultato importante per la sicurezza e il turismo"
(Direzione Generale/Uff.stampa) - "La riclassificazione delle aree a rischio idrogeologico dell’area della Cascata delle Marmore, disposta con il recente decreto dell’autorità di bacino del Tevere, rappresenta - dichiara l'assessore ai Lavori Pubblici Silvano Ricci - un grande risultato, frutto di un importante lavoro di staff tra i tecnici della direzione Lavori Pubblici – Ambiente e Protezione Civile e Urbanistica del Comune di Terni, i tecnici della Regione Umbria e dell’Autorità di Bacino".
"E’ il risultato di un lavoro che ha avuto inizio nel 2007, che oggi ci permetterà di razionalizzare la gestione del sito della Cascata delle Marmore per la sua vocazione turistica ed affrontare importanti interventi di valorizzazione e di messa in sicurezza. Sono previsti importanti investimenti su piano della sicurezza del sito. E’ stato sottoscritto un accordo di programma quadro Stato – Regione sul Piano Nazionale per la difesa del Suolo e sul rischio idrogeologico dove è stato inserito il programma d’intervento presso l’area della Cascata delle Marmore per una spesa complessiva di € 2.000.000. I tecnici comunali stanno lavorando per definire il progetto preliminare necessario per poter richiedere il finanziamento della spesa per completare un processo virtuoso dove la Cascata delle Marmore viene messa al centro di un processo di mantenimento e di tutela al fine di rendere compatibile l’attività turistica con le politiche di tutela dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio.
A seguito dei lavori eseguiti dalla Regione Umbria presso la rupe dei Campacci di Marmore si è ottenuta una significativa mitigazione del rischio di crollo. I fenomeni di instabità registrati nel 1970, quando avvenne il crollo di una notevole porzione del costone travertinoso dei Campacci e negli anni successivi, diedero inizio a numerose indagini che evidenziarono una notevole situazione di rischio derivante soprattutto della tendenza al collasso rapido e senza preavviso delle masse rocciose. A partire dall'ottobre 1986, quando con la legge n. 730 fu autorizzata la spesa per gli interventi di bonifica dei movimenti franosi che avevano interessato la zona della cascata, la Regione istituì una commissione per l'analisi di dettaglio dei problemi di instabilità e per la predisposizione della documentazione necessaria alla progettazione dei futuri interventi. Furono esaminati i seguenti ambiti: geologia e dissesti, topografia, speleologia, idrologia e idraulica, storia e archeologia, paesaggio e ambiente, flora e fauna della zona. La necessità di eseguire operazioni innovative di consolidamento, la difficoltà dell'intervento derivante dalla natura geologica dell'area, la sua valenza naturalistica e culturale, l'urgenza di intervenire sulle situazioni di rischio più evidenti fecero emergere l'esigenza di dotarsi di un progetto generale che tenesse conto globalmente della situazione, e ciò non solo sotto l’aspetto tecnico/economico ma anche dell’impatto ambientale e della valorizzazione. I lavori, per un totale di oltre 23 milioni, che sono stati eseguiti dal 1992 al 2007 per stralci e hanno perseguito la messa in sicurezza del Belvedere Basso e di una notevole parte del Belvedere superiore.
Tutto il complesso delle opere ad oggi realizzate, ivi compreso il sistema di monitoraggio delle condizioni di sicurezza, ha consentito di mettere in sicurezza il Belvedere Basso e parte del Belvedere Superiore, quello in destra idraulica della cascata, detto dei Campacci, onde consentire lo svolgimenti di attività compatibili con la destinazione d’uso dell’area. In quest’area Il Comune di Terni ha eseguito, tra il 2005 e il 2011, degli interventi di consolidamento di alcune porzioni di scarpate impostate sia su travertino sia su calcari stratificati della Corniola, incombenti sul sentiero 1 e quindi anche a protezione delle aree immediatamente circostanti, come il Centro Direzionale Didattico ed il Giardino botanico. Gli interventi sono stati tutti volti a ridurre il pericolo di caduta di porzioni di travertini (mentre assai più bassa è la possibilità di caduta massi dai calcari sottostanti) e quindi ad aumentare il livello di protezione per i turisti e gli operatori turistici. Quest’ultimi hanno consentito di abbattere l’iniziale livello di rischio molto elevato R4 ad elevato R3 perché hanno consentito di proteggere i turisti da crolli che potevano coinvolgerli da zone immediatamente adiacenti al loro passaggio. Gli interventi eseguiti dal Comune di Terni hanno ridotto l’esposizione al rischio in modo efficace e consentono all’ente comunale di gestire l’area a fini turistici con maggiore sicurezza".