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“Coesione sociale e prevenzione per una città più sicura”

(ufficio stampa) – Agire sulla coesione sociale, sulla prevenzione, con progetti mirati, per costruire una città più sicura. Coinvolgere il tessuto associativo, le categorie produttive, tutti coloro che alimentano e valorizzano i luoghi di ritrovo sia per esigenze di lavoro che di socializzazione. La Giunta ha presentato oggi pomeriggio al Consiglio Comunale il piano di Sicurezza Urbana e di Coesione Sociale. Il tema della sicurezza urbana, “a volte oggetto di speculazioni non certo funzionali alla coesione della città necessita di un approccio di insieme, articolato e diversificato che tenga conto di fattori di diverso genere legati tra loro”, sostiene l’Amministrazione Comunale. La sicurezza urbana è infatti strettamente legata a fenomeni sociali, cambiamenti comuni e alla percezione di questi da parte della popolazione. In questo quadro si inserisce il piano Comunale di Sicurezza e Coesione fatto di azioni diversificate che rispondono con diversi livelli di governo, diversi attori e differenti azioni. Il Patto segue due filoni. Il primo riguarda i progetti integrati in materia di Polizia di prossimità, finanziati dalla Regione, rientranti nel progetto complessivo del “Patto per Terni sicura” che prevedono il miglioramento nelle comunicazioni radio digitale tra gli addetti alla Centrale e gli operatori impiegati nei servizi di controllo del territorio, indispensabile per la loro sicurezza e per l’efficienza degli interventi; nella dotazione di strumenti di autodifesa per gli agenti della municipale; nella dotazione di fotocamere digitali di controllo ambientale atti a contrastare diversi fenomeni, dall’abbandono dei rifiuti urbani al vandalismo, in quei luoghi più isolati o particolarmente sensibili dal punto di vista del degrado; nell’ulteriore potenziamento del sistema di videosorveglianza, con una estensione sia nella qualità che nella quantità. Nuovi obiettivi, intensificando il lavoro già in atto sul versante dei controlli sull’abuso di alcol con particolare riferimento ai minori, dei vandalismo, dell’abusivismo commerciale, della prostituzione, La prima questione su cui si sta lavorando riguarda gli automezzi a disposizione del corpo. Sostituzione di 5 moto, 4 autovetture. I ciclomotori verranno rottamati e sostituiti con biciclette a pedalata assistita, nel numero iniziale di 5. Per quanto riguarda i veicoli utilizzati tramite contratto di noleggio a lungo termine, si andrà, nel mese di luglio, alla formalizzazione del nuovo contratto, che riguarderà n. 20 autovetture che saranno di tipo ibrido. Tra i veicoli del noleggio a lungo termine, vi sarà una vettura attrezzata per garantire il trasporto e trasferimento dei soggetti fermati o arrestati nella massima sicurezza. Per quanto riguarda le altre dotazioni del corpo, si andrà ad una trasformazione dell’attuale impianto di trasmissione da analogico a digitale. Per quello che riguarda gli strumenti di autodifesa, ci si è orientati verso l’acquisto di 80 spray urticanti. Nella stessa quantità si acquisteranno nuovi guanti antitaglio. Per quanto riguarda i giubbetti antitaglio ed antiproiettile, gli attuali 6 in dotazione verranno rigenerati e ne saranno acquistati altri 6. Saranno inoltre acquistate n. 2 fotocamere di controllo ambientale. Un secondo filone, comprende il livello organizzativo del sistema di welfare locale servizi sociali, associazioni, volontariato, sia con i gestori dei locali del Centro. E’ prevista l’attivazione di un presidio sociale, una unità di vigilanza composta di 4 operatori sociali utilizzata come strumento per il monitoraggio ed il controllo del territorio ed anche per la messa in opera nell’immediato di interventi preventivi ed educativi. Un presidio più marcatamente sanitario In collaborazione la Cri, nei weekend, sarà attiva una unità mobile sul territorio, il cui numero sarà messo a disposizione dei gestori di locali, per attivazioni immediate e ad hoc e per la decodifica di situazioni legate all’abuso di sostanze o a stati di alterazione mentale. Il Piano contiene, inoltre una serie di azioni di carattere preventivo e conoscitivo con lo scopo di contrastare le difficoltà legate alla integrazione-inclusione e disagio sociale e personale. Riveste un ruolo cruciale il sistema di contrasto alla violenza di genere, cui elemento cardine è rappresentato dal Centro Antiviolenza su cui l’Amministrazione ha investito risorse consistenti. La Consulta dell’integrazione fungerà da filtro, raccolta e monitoraggio delle situazioni ad alto rischio. Saranno invece coinvolti i gestori dei locali ed rappresentanti degli abitanti dei quartieri, in focus e confronti tematici per fronteggiare problematiche emergenti e mapparle qualitativamente e quantitativamente. In collaborazione con la Procura per i Minorenni dell’Umbria, l’Ussm, i servizi sociali, il Sal, l’ufficio competente al verde e decoro pubblico del Comune sono previsti percorsi di condotte riparative finalizzate alla cura del Bene Comune attraverso la pulizia e il ripristino del decoro delle zone centrali e periferiche interessate dal degrado a carico dei minori interessati da procedimenti giudiziari. Mentre nell'ambito del Progetto Family Roots “La famiglia di fronte al reato”, sono previste azioni sperimentali a supporto delle famiglie con minori interessati a procedimenti giudiziari. Infatti l'Amministrazione Comunale ha avviato la sperimentazione del modello del gruppo Multifamiliare che attivano ed esperiscono i propri rapporti familiari condividendo la comune condizione della presa in carico del proprio figlio da parte del sistema della Giustizia Minorile. Sempre utilizzando la leva della collaborazione con i gestori dei locali, l’Amministrazione Comunale ha iniziato a lavorare a un protocollo di intesa che preveda in alcune ore notturne, quelle definite più a rischio, l’esclusiva somministrazione di bevande utilizzando contenitori non in vetro.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017