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Bilancio 2015: prosegue il dibattito, presentati altri atti d'indirizzo

(Ufficio Stampa/Acot) – Nel pomeriggio è continuata la discussione sul bilancio di previsione 2015 del Comune di Terni. Sono anche stati presentati altri quattro atti d'indirizzo, tre da parte del consigliere Enrico Melasecche (IlT) e uno ulteriore da parte del gruppo consiliare del M5S; gli atti d'indirizzo collegati al bilancio che saranno discussi in serata prima dei 24 emendamenti, salgono così ad un totale di dieci.
Nel corso del dibattito generale Valentina Pococacio (M5S) ha sostenuto che le spese in bilancio sono certe, “ma non tutte le entrate sembrano tali”. “Non c'è stata sufficiente trasparenza nella comunicazione del bilancio – ha detto la consigliera d'opposizione - né con i consiglieri né con i cittadini”. La Pococacio ha anche chiesto chiarimenti sulle entrate derivanti dalle alienazioni
Per Federico Pasculli (M5S) “si tratta di un bilancio che è il requiem dei sogni dell'amministrazione, a cominciare dalla chiusura di Usi”.
Andrea Cavicchioli, presidente del gruppo consiliare del Pd, ha premesso che “è fondamentale avere ben presente il contesto nel quale stiamo operando: i decrementi dei trasferimenti sono di una tale mole da mettere in discussione l'intero quadro finanziario dell'Ente; siamo costretti, per la nuova normativa, a costituire dei fondi che danno finalmente certezze, ma che riducono le disponibilità in maniera consistente specie sulla parte corrente”. “In questo quadro – ha detto Cavicchioli -  riuscire a fare la manovra senza toccare la leva fiscale e tariffaria non era affatto scontato. Pur nelle difficoltà manteniamo standard di servizi buoni per una scelta politica precisa. Si può fare meglio per il recupero dell'evasione fiscale e per alcune questioni da riparametrare. Sul Briccialdi c'è stata una diatriba utile: in questa situazione con chiarezza dobbiamo dire che siamo disponibili ancora ad impegnarci, ma dobbiamo trovare altri soggetti disponibili ad impegnarsi insieme a noi, altrimenti sarà un problema”.
“Più in generale – ha continuato il presidente del gruppo del Pd – così come indicato nel nostro atto d'indirizzo, occorre puntare alle azioni fondamentali con scelte che derivano dalle linee programmatiche del sindaco: la prima riguarda la priorità delle manutenzioni per il decoro della città”. “Occorre poi chiarire i rapporti con altri soggetti a cominciare dalla nuova giunta regionale per chiudere alcune partite: l'area di crisi complessa, l'agenda urbana, l'università e la ricerca che devono restare assi dello sviluppo della città, la cultura”.  “Alla fondazione Carit: dobbiamo chiedere un impegno per il Teatro Verdi”.
“Sulle questioni ambientali – ha concluso Cavicchioli - il Pd, senza se e senza ma, è contrario a qualsiasi appesantimento delle immissioni nella conca ternana già abbastanza provata”.

Per Marco Cecconi (FdI), è invece “inutile rimandare la resa dei conti solo grazie a poste di entrata del tutto irrealistiche e virtuali, per rimanere in sella”. Secondo il presidente del gruppo di Fratelli d'Italia il documento presentato dalla Giunta è dunque un “bilancio falso, virtuale e inemendabile e serve solo per ingannare i ternani, per evitare il dissesto e per restare attaccati alle poltrone”.

Valdimiro Orsini (Pd), al contrario, ha detto che “anche grazie alla nuova normativa questo è un bilancio vero, attraverso il quale l'amministrazione comunale ha varato un piano credibile per le opere pubbliche che affronta le priorità indicate dalla maggioranza; la manutenzione, il completamento delle opere in corso, la messa in sicurezza degli istituti scolastici, grazie anche ai finanziamenti del Governo Renzi”. “Abbiamo comunque garantito il mantenimento della pressione fiscale, grazie alla capacità di riduzione della spesa”.
Per Giuseppe Mascio, quello in esame è “un bilancio estremamente positivo in una situazione difficile”. “Molto – ha detto - è stato fatto per l'efficientamento della macchina amministrativa e molto ancora resta da fare e per questo sollecitiamo - anche attraverso l'Anci – i processi di riforma”.

Secondo Franco Todini (IC) “questa manovra, considerati i numerosi emendamenti della maggioranza sconta comunque una scarsa condivisione”. “Il pareggio è stato raggiunto solo grazie alla rinegoziazione dei mutui che avevo già criticato a suo tempo e alla sentenza Telecom che lascia molte perplessità”.

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Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017