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Anfiteatro Estate: il 18 luglio la grande danza di Bolero

(Ufficio stampa) - Al via il primo appuntamento del cartellone di Athanor Eventi all’Anfiteatro di Terni, ed è un appuntamento con la grande danza:  il 18 luglio alle 21,30 la Compagnia Almatanz presenta Bolero, Il Candore e la passione. Una successione di quadri dal ritmo incessante, interpretati dalla compagnia Almatanz e coreografati da Maurice Béjart, Luigi Martelletta e dall’étoile Grazia Galante. Il prezzo del biglietto varia da 16 a  26 euro, la prevendita da New Sinfony, Galleria del Corso 12 e  Automobil Club Terni, via Cesare Battisti 121/C (ingresso ridotto per i soci Aci).

Lo spettacolo è un gala di danza che percorre un viaggio attraverso l’espressività della danza moderna e contemporanea, che liberando il movimento esprime le infinite sfumature dell’essere umano, del mondo. Il programma prevede diverse coreografie, tra cui la Carmen di Bizet, che terminano con il celebre Bolero di Ravel, con coreografie rivisitate da Luigi Martelletta e Grazia Galante.  A dare il titolo alla serata, concludendo un viaggio attraverso l’espressività della danza moderna e contemporanea che lo spettacolo permette di compiere, è la celeberrima coreografia Bolero, danza popolare spagnola fra le più affascinanti nota già alla fine del 1700, con origini ed etimologia ancora non compiutamente accertate, ideata da Bejart ben prima che Grazia Galante entrasse nella sua compagnia. Nella versione classica è ambientato in una taverna, dove una zingara che si esibisce su un tavolo, fa lentamente cadere in estasi i presenti.
Ravel compose il Bolero per Ida Rubinstein nel 1928 definendolo «danza dal movimento moderato e costantemente uniforme, tanto nella melodia che nel ritmo, quest'ultimo è marcato costantemente dal tamburo. Il solo elemento di diversità è costituito dal crescendo orchestrale». Tutto si gioca sulla caratteristica ripetitività della partitura, con progressive entrate degli strumenti sino al climax finale dall'inatteso crescendo.
Questi «18 minuti di orchestra senza musica» (Ravel), hanno stimolato negli oltre ottant’ anni trascorsi la fantasia e la creatività di molti coreografi, fra cui appunto l’indimenticabile Maurice Béjart . Da più di cinquant’anni la coreografia di Béjart viene riproposta da grandissimi interpreti tra cui, Grazia Galante che per 12 anni è stata da lui diretta. Così, il Bolero finale a cura di Grazia Galante è entrato a far parte del patrimonio della danza e dello spettacolo dal vivo del XX secolo.
A Bolero non si resiste: ha la capacità di entrare nella vita delle persone, di colpire i sensi, di passare la cute, di entrare nel sangue. Le parole dello stesso Béjart fanno intendere la solidità del sodalizio artistico che ha legato il, Maestro a Galante: «Vedo in lei tutto il candore e la passione della giovinezza e nello stesso tempo una conoscenza del teatro che va al di là della coreografia, una scienza della scena, dello sguardo, del movimento, un’interiorità drammatica che sono veramente affascinanti». La coreografia è astratta: Grazia Galante interpreta la Melodia, intorno a lei il corpo di ballo rappresenta il ritmo, in un crescendo che arriva al travolgimento e al parossismo fino a che il ritmo inghiotte la Melodia
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Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017