Descrizione
(ufficio stampa) - "A Terni un inceneritore, come lo chiamano i detrattori c'è già. Brucia pulper di cartiera per 100.000 tonnellate all'anno, che importiamo soprattutto da fuori regione, in maggior parte dalle Marche. La combustione - dichiara l'assessore allo Sviluppo economico Sergio Cardinali - serve a produrre una certa quantità di energia elettrica che va in rete senza alcun vantaggio per i cittadini ternani, vista la proprietà della società Acea.
Attualmente la frazione secca dei rifiuti, le ceneri della termovalorizzazione le portiamo alla discarica di Orvieto nella quantità di circa 30.000 tonnellate all'anno. Tutto ciò che non è stato realizzato, né autorizzato, dal sindaco Stefano Bandecchi, né dalla precedente giunta regionale, ma ha una sola matrice monocolore su tutto il territorio regionale.
Questo sistema produce un disavanzo economico regionale con la conseguenza che trattamento dei rifiuti costa ogni anno di più ed il vantaggio economico per una azienda privata, Acea.
Produce emissioni inquinanti per Terni ed Orvieto, discarica sempre di proprietà Acea. Va specificato che le discariche sono al bando a livello comunitario e nei prossimi anni andranno chiuse e dovremmo fare i conti nei prossimi 50 anni con costi di bonifica, percolati e guasti vari.
Mi rivolgo ora all'assessore Thomas De Luca: o fai chiudere subito l’inceneritore di Acea e trovi una soluzione alternativa ecologicamente sostenibile, oppure senza fare demagogia, bisogna bruciare le 30.000 t/anno di rifiuti indifferenziati prodotti a Terni, in virtù di 1/3 della monnezza importata dalle Marche che produce lo stesso inquinamento per i ternani.
Aggiungo, in un'ottica propositiva, cha a Frosinone esiste un’azienda che produce sampietrini con le ceneri inertizzate del termovalorizzatore, una tecnologia reale che non ha bisogno di studi e costi ulteriori, che potrebbe produrre a Terni i sanvalentini e chiudere un ciclo di economia circolare vera. Zero rifiuti in discarica, risparmio economico per i cittadini e nessun inquinamento aggiuntivo".
