Descrizione
(ufficio stampa) - "Uno strumento eccezionale per affrontare la transizione industriale, strettamente legato sia agli aspetti sanitari che ambientali", intervenendo al convegno Verso il Piano socio – sanitario che si è svolto nei giorni scorsi a Terni nella sala dei convegni dell’Arpa, l’assessore allo Sviluppo economico Sergio Cardinali ha definito così l’accordo di programma AST mettendo in risalto le sue ricadute in termini di salute pubblica.
"Dentro l’accordo infatti – ha proseguito Cardinali – ci sono strumenti di gestione straordinari, quali la decarbonizzazione, il risparmio energetico, il recupero ambientale, il recupero delle scorie e la riduzione delle emissioni. L’esempio di come un settore “hard to abate”, vale a dire resistente al cambiamento, può attraverso l’economia circolare, diventare una opportunità sostenibile per il territorio. Un territorio in cui la necessità di intervenire sui temi ambientali è resa assolutamente urgente, vista la condizione dettata da anni di industrializzazione non sempre attenta all'ambiente. Tutto questo lo si può realizzare superando i problemi tipici delle aree “interne".
La sanità – precisa Cardinali – non può essere la panacea di tutti i problemi. Una sanità che sia integrata, collaborativa ed aperta, rappresenta lo strumento principale per realizzare progetti lungimiranti in un quadro di economia circolare. Restano ancora senza risposte sul territorio, dal Sistema Sanitario Nazionale, alcune criticità – ha proseguito Cardinali – tra le quali annovero la problematica dell’Ospedale di Terni, la riorganizzazione della sanità territoriale e la mobilità delle cure interne ed esterne alla Regione.
Come risolvere questi nodi centrali nel sistema sanitario? Come Amministrazione in questi due anni abbiamo costituito gruppi di lavoro integrati interistituzionali, molto spesso aperti al contributo di tutta la cittadinanza, intesi come strumenti per la gestione delle problematiche legate all’inquinamento ambientale o allo sviluppo.
I gruppi di lavoro interistituzionali hanno già dato delle risposte e stanno ancora lavorando su temi importanti quali: 1) la qualità dell’ambiente del quartiere Prisciano 2) i problemi odorigeni di un’azienda di mangimi del territorio 3) la questione della sicurezza dei “riders” (sicurezza alimentare e contrattuale) 4) Papigno e la ex – Viscosa 5) il costituendo Hub di ricerca ex Bic 6) la realizzazione di un distributore di idrogeno e di un parco fotovoltaico per il trasporto pubblico locale. Le esperienze di questi gruppi di lavoro hanno permesso, con la realizzazione di tavoli con tutti gli stakeholders, di tracciare degli strumenti di intervento. La chiave di volta – conclude Cardinali – è quindi rappresentata dalla possibile collaborazione tra enti, ministeri ed aziende, una collaborazione che sia orientata all’economia circolare ed alla sostenibilità”.