Descrizione
(ufficio stampa) - Si è svolta questa mattina a Palazzo Spada la conferenza stampa sull'emergenza abitativa. Erano presenti l'assessore alle Politiche abitative Giovanni Maggi e il funzionario della direzione Welfare Emma Bonini.
"Ho voluto questa conferenza - dichiara l'assessore alle Politiche abitative Giovanni Maggi - per dare una risposta e chiarire la posizione dell'Amministrazione rispetto alle problematiche della emergenza abitativa. Innanzitutto intendo rispondere alle dichiarazioni fuorvianti rese dai sindacati specificando punto per punto, per chiarire l'impegno dell'Amministrazione Comunale nell'ambito delle sue possibilità normative.
I sindacati chiamano in causa il comune di Terni, ma sorvolano sulla Regione, che pure dovrebbe essere protagonista, per legge, delle Politiche abitative. I sindacati sorvolano sul tema delle manutenzioni del patrimonio immobiliare di Ater.
In merito ai contributi per gli affitti, la richiesta avanzata dai sindacati al Comune di Terni, ci sembra quantomeno non usuale perchè sono ben 27 anni che esiste il fondo e nessuno si è mai sognato di chiedere alle amministrazioni comunali di finanziarlo. I bandi per gli affitti sono sempre stati finanziati solo dalla Regione, posso citare a titolo esemplificativo la Toscana o l'Emilia Romagna. Una richiesta mossa solo al Comune di Terni, a nessun altro comune dell'Umbria, che appare come il tentativo di far passare un messaggio sbagliato perchè le competenze non sono comunali. La competenza specifica ce l’ha la Regione ma a questo ente dai sindacati non viene chiesto nulla. Inoltre la richiesta ci arriva in un momento inopportuno, con un bilancio comunale già fatto e risorse già assegnate.
Rispetto al tema emergenza abitativa mi chiedo come possano aver attribuito disinteresse al comune di Terni. La legge regionale è del 2003 e da allora mai gli alloggi sono stati assegnati in base alla priorità stabilita dall'emergenza abitativa. Due mesi dopo il mio insediamento ho lavorato a un bando specifico destinando ben 9 alloggi, di cui sette sono stati affidati. L’assegnazione avviene attraverso una commissione che sceglie in base alle disposizioni normative. Chiarisco che l’emergenza si risolve con l’assegnazione provvisoria sulla base di requisiti che poi vengono verificati e laddove possibile sanati. In alcuni casi è stata fatta la revoca dell’assegnazione. Il comune ha investito e in 15 anni siamo stati gli unici a considerarla una priorità. Abbiamo reso il sistema più dinamico per tentare di risolvere al meglio. Noi abbiamo fatto e investito, il sindacato ha solo parlato.
Relativamente alla mobilità degli alloggi, questa rappresenta una questione cherichiede modifiche, ma non si può operare sulla base delle segnalazioni dei sindacati, sarebbe discriminatorio. Noi possiamo muoverci solo attraverso bandi.
Lo scambio di alloggi che può essere fatto senza bando è una possibilità che può essere valutata ed eventualmente attuata. Il problema è quello del numero degli alloggi e degli alloggi da destinare alla mobilità, che peraltro vanno sistemati prima ma di essere riassegnati .
In passato c'era un accordo sindacale in base al quale la sistemazione degli alloggi era a carico degli assegnatari con un sistema di sconto-affitto ma questo si può fare solo con accordo sindacale. Il vero problema riguarda trovare ed avere gli gli alloggi.
72 sono gli alloggi messi a bando ma non ne abbiamo altri disponibili e mi aspettavo una spinta da parte dei sindacati alla sistemazione delle abitazioni. Abbiamo 22 alloggi in corso di ristrutturazione, (6 dei quali saranno sistemati con il Pnrr Palazzo Stocchi entro il 2026, e due palazzine in zona San Lucio con 16 alloggi pronti entro dicembre e per i quali ho ho chiesto di anticipare ad ottobre..
Stando a questi dati mi chiedo perchè i sindacati non si siano rivolti ad Ater perchè mettesse a disposizione alloggi come stiamo facendo noi?
Voglio anticipare inoltre che proporrò una modifica alla legge regionale relativa alla composizione della commissione che assegna gli alloggi, una modifica necessaria per una questione di principio, che prescinde dalle persone. Va tenuto in considerazione che le domande per gli alloggi vengono fatte con il supporto delle organizzazioni sindacali e non è corretto che chi ha collaborato alla presentazione delle domande vagli le istanze. I sindacati sono portatori di interesse e non è giusto che facciano parte delle commissioni giudicatrici.
Concludo affermando che la vera risposta all'emergenza abitativa sono i nuovi alloggi. Noi vogliamo operare all’interno della legalità non ci sono amici degli amici, ogni altra forma non è accettabile”.