Descrizione
(ufficio stampa) – “La situazione che si sta verificando a Terni è disgustosa - dichiara il sindaco Stefano Bandecchi - la Regione attacca il comune a livello istituzionale muovendosi fuori da ogni regola di rispetto.
Il non essere stati invitati alla presentazione dello studio finalizzato all’individuazione della localizzazione del nuovo ospedale di Terni, programmata il 20 dicembre dalla Presidente Proietti è un fatto di assoluta gravità.
Per chiarezza occorre specificare che la Presidente della Regione Proietti ci aveva chiesto di non calendarizzare il secondo consiglio aperto sul nuovo ospedale di Terni per il 15 dicembre e successivamente ci aveva chiesto la darle uno slot di date tra le quali ha scelto il 12 gennaio, giorno per il quale la Presidente del Consiglio comunale ha prontamente provveduto a convocare la massima assise cittadina. Poi, come fanno i topi, di sottecchi, ha programmato la presentazione dello studio senza alcuna condivisione con il Comune.
La Presidente verrà dunque a Terni a comunicare i luoghi, per cui è chiaro che, dopo due mesi, nessuno ha scelto nulla, che non si arriva al tavolo con la scelta migliore, ma con nessuna scelta. Resto disgustato e voglio rammentare che il permesso per costruire l’ospedale lo rilascia questo comune. Non invitare il comune non è solo uno sgarbo istituzionale, ma un’offesa a tutta la città. Francamente, mi chiedo come si possa ignorare deliberatamente, su temi di questa portata, il principale interlocutore.
La presidente Proietti ha detto che gestisce le cose nel rispetto della legge - il minimo sindacale direi - dando lei gli ordini, poi ha detto di non conoscere tutta una serie di situazioni sullo Stadio clinica. Mi chiedo come faccia a decidere se non conosce. Fare causa verso la determina del rup ,sapendo che avrebbe ritardato tutto, comporta implicazioni pesanti di cui la Regione deve assumersi la responsabilità.
La miccia sullo stadio clinica è stata innescata dalla Regione che ha rimesso in discussione il progetto approvato anni fa. Se non lo avesse fatto non saremmo qui ogni giorno con questioni sollevate su false narrazioni.
Ho letto di rapporti bancari tra due proprietà della Ternana e una banca. Sono rapporti che chiamano in causa persone, che se hanno commesso reati, pagheranno, ma non coinvolgono direttamente la Ternana.
Ho letto di fatture che non sono state mai presentate da me come sindaco, che mi sono occupato di far transitare la Ternana dai D’Alessandro ad altri. I Rizzo mi hanno assicurato che potevano fare questa operazione. Avevo sconsigliato di far acquisire la Ternana. Quando ho saputo che la figlia dei Rizzo era diventata la presidente della società Ternana come sindaco mi sono rassicurato, ora sappiamo invece che la figlia non è la presidente ma è un’impiegata. Questo costituisce una turbativa, non si può giocare con i ruoli, c’è una responsabilità legale che oggi è in capo all’amministratore unico e non alla famiglia Rizzo. Nessuno, neanche i legali, hanno chiarito che c’è un soggetto che è stato scambiato per presidente e che presidente non è.
In tutto questo mi sono sentito dire che il sindaco ha dato informazioni errate per far comprare la Ternana. Non si può continuare, inoltre, ad insinuare che Stefano Bandecchi sia proprietario della Ternana. Non si può continuare ad insinuare che Stefano Bandecchi sia proprietario della ternana negli ulti due anni. Io alla Ternana ho dato tutto quello che dovevo.
Io sono qui per dire che il comune è ripetutamente minacciato per aver detto presunte falsità per lo stadio clinica. Noi andremo a far valere le nostre ragioni, se non basta il Tar ci sarà consiglio di Stato e l’Europa
Noi andremo avanti.
Tutta la situazione è stata narrata in maniera diversa dalla realtà. I Rizzo sostengono che loro non sapevano che la signora Pucci era amministratore unico. È surreale pensare che ci sia un amministratore all’ insaputa della proprietà.
Dopo che sono stato informato da alcuni calciatori che non sarebbero stati pagati gli stipendi mi sono preoccupato e ora che i Rizzo hanno pagato mi sono rassicurato. Hanno anche detto, però, che forse a febbraio non pagheranno, allora devono vendere. Non è possibile che ogni giorno ci sia una minaccia nuova
Comunque i Rizzo non potranno fare la clinica che mi dicono sia passata a un’altra società.
Invito i ternani ad avere più orgoglio di essere ternani e di non sentirsi sotto minaccia".
