Descrizione
(ufficio stampa) - "Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione per fare piena luce sulla sospensione dei lavori in Piazza Ridolfi, decisa dalla Soprintendenza a seguito dell’avvio di un cantiere privo, secondo quanto emerso, di autorizzazione preventiva da parte dell’ente preposto alla tutela del patrimonio culturale.
Si tratta di un fatto gravissimo, reso ancor più inaccettabile dalla giustificazione fornita dall’Amministrazione che ha avuto il coraggio di sostenere pubblicamente che quello avviato fosse un semplice test.
Una narrazione che rappresenta, a nostro giudizio, un tentativo maldestro di prendere in giro l’intera città. È come se un privato cittadino, volendo verificare prima l’effetto estetico di una casa, decidesse di realizzare un’opera edilizia senza alcun titolo autorizzativo confidando che si tratti solo di una prova.
Ma i test si fanno, se le regole lo consentono, a casa propria e con i propri soldi, non certo nello spazio pubblico e con le risorse della collettività.
Questo modo di operare spocchiosa, autoreferenziale e tecnicamente scorretta mina il principio stesso della legalità amministrativa e del rispetto istituzionale. Piazza Ridolfi non è un cantiere sperimentale, ma un luogo centrale nella memoria e nell’identità cittadina e ogni intervento su di essa richiede serietà, trasparenza e condivisione istituzionale, non certamente improvvisazione autoreferenziale.
L’interrogazione che Fratelli d’Italia porterà in consiglio comunale chiederà conto di come sia stato possibile avviare i lavori senza un’autorizzazione formale della Soprintendenza, se vi siano state interlocuzioni ufficiali e documentabili con l’ente di tutela e quali siano le responsabilità amministrative e politiche di quanto accaduto.
Pretendiamo inoltre che la giunta chiarisca pubblicamente, davanti alla città, se ritiene ancora legittimo sostenere che un intervento edilizio pubblico possa essere definito un test al di fuori di ogni procedura e norma.
Terni merita rispetto e verità, non scorciatoie comunicative o giustificazioni grottesche".
