Descrizione
(ufficio stampa) - "In merito al presunto finanziamento di € 700.000,00 assegnato dalla Regione Umbria per la realizzazione della ciclovia del Lago di Piediluco, dall'assessore Regionale De Rebotti e dall'ex assessore Enrico Melasecche arrivano ricostruzioni fuorvianti, che addossano responsabilità al Comune che non ha.
In merito all'assemblea pubblica che si è tenuta pochi giorni fa a Piediluco, che ha visto anche la presenza del capogruppo di Ap Guido Verdecchia a tutela delle ragioni del Comune, preciso ulteriormente - dichiara l'assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Maggi - che la Regione Umbria aveva previsto l’intervento all’interno della programmazione della legge n. 145/2018, ed in tale contesto, lo scorso anno il Comune di Terni ha fornito il codice unico di progetto (CUP) necessario per l’eventuale inserimento dell'opera nella programmazione regionale.
Peccato che la Regione non ha mai comunicato formalmente al Comune l’ammissione definitiva a finanziamento né ha trasmesso atti amministrativi da cui potesse evincersi con chiarezza l’avvenuta concessione o assegnazione delle risorse in oggetto. In assenza di un provvedimento formale di ammissione o di una comunicazione contenente obbligazioni giuridicamente vincolanti, il Comune non ha potuto procedere con l’inserimento dell’intervento nel programma triennale delle opere pubbliche, né ha potuto attivare la relativa fase di progettazione, che sarebbe stata logicamente avviata solo a seguito della certezza circa la copertura finanziaria.
Peraltro si evidenzia che la successiva decisione della Regione di stralciare l’intervento dal quadro finanziario di riferimento non ha mai visto il coinvolgimento diretto del Comune, né sotto forma di confronto tecnico né di comunicazione preventiva.
Il Comune non è stato mai stato messo nelle condizioni di dare attuazione al presunto finanziamento, né può essere considerato destinatario di atti idonei a generare obbligazioni o comportamenti conseguenti, atteso che nessuna comunicazione formale è mai pervenuta da parte della Regione.
Non sono imputabili al Comune eventuali effetti derivanti dalla revoca o dallo stralcio del finanziamento, non potendosi configurare alcun profilo di inerzia o omissione in assenza di un formale titolo abilitativo e di atti di indirizzo trasmessi".
