Descrizione
(ufficio stampa) – "Con una decisione che intende attuare un principio di ricucitura della memoria storica cittadina, la giunta comunale - dichiara l'assessore alla Toponomastica Marco Iapadre - ha approvato nella seduta di giovedì 30 ottobre la deliberazione che intitola alle vittime civili dei bombardamenti del 1943 – 1944 l’area riservata a verde pubblico e i giardini di via dell’Arringo.
La delibera è stata istruita dalla direzione pianificazione – territoriale edilizia privata, recepisce la richiesta formulata lo scorso anno dall' ANPI di Terni di ricordare le vittime dei 108 bombardamenti subìti dalla nostra città a partire dall’11 agosto 1943, giorno in cui settantadue velivoli alleati partiti dalla Tunisia attaccarono lo scalo ferroviario ternano sganciando circa 500 bombe e causando più di 500 morti.
Questo primo tragico attacco è stato seguito da numerosi altri bombardamenti durati fino al giugno 1944, che causarono in tutto 1018 vittime civili, su una popolazione che all’epoca contava circa 45.000 abitanti, e colpirono 1.200 edifici del centro su circa 2.500, fra cui scuole, ospedali, caserme, chiese che vennero danneggiati o completamente distrutti.
Avendo espresso l’organo di supporto per la toponomastica, nella riunione del 21 marzo 2025, parere favorevole, l’Amministrazione comunale ha ritenuto un atto necessario e doveroso dedicare con questa intitolazione uno spazio pubblico, a ridosso di uno degli ingressi ai rifugi sotterranei, alla memoria dei tragici bombardamenti che hanno devastato la nostra città, provocando oltre mille vittime e ingenti danni al patrimonio urbano. Con questa intitolazione l’Amministrazione si pone l’intento di colmare una grave lacuna nella toponomastica cittadina, che non può prescindere dal rammentare a tutti i cittadini e far conoscere anche alle nuove generazioni il grande massacro subito dalla città. I bombardamenti del 1943-44 hanno portato la distruzione della guerra all’interno delle case e delle vite dei ternani, lasciandosi dietro una città in rovina, piena di macerie e relitti, che ha impiegato decenni a ricostruire le sue fondamenta, materiali e morali”.
