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Gemellarte 2025, a novembre un murales a San Lucio

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Presentato il Festival che vede uno scambio di artisti tra Terni e Sant'Ouen: Daco in Italia e Piantoni in Francia

Data di pubblicazione:

30 Ott 2025 11:11

Tempo di lettura:

6 min

Gemellarte 2025

Descrizione

(ufficio stampa) - Arriva a Terni l'artista internazionale Daco, vincitore della residenza offerta dal Festival GemellArte, mentre il ternano Marco Piantoni vola a Saint’Ouen, Parigi, per realizzare la sua opera.
Questa mattina a Palazzo Spada sono stati illustrati i contenuti diGemellArte 2025, in una conferenza stampa che ha visto la presenza dell'assessore alla Cultura Michela Bordoni,  della direttrice artistica Chiara Ronchini e dell'organizzatore  e presidente di Gn Media Alessio Crisantemi. 
La street art, dunque, torna a conquistare la scena con il ritorno il  Festival indipendente di arte contemporanea promosso dalla casa editrice Gn Media, che rivitalizza i gemellaggi esistenti fra Italia e Francia, sotto l'alto patrocinio dell'ambasciata francese a Roma e in collaborazione con l’Institut Français Italia, il supporto del Comune di Terni.
Il tema dell'edizione 2025 del Festival è L’amour.
L'amore è infatti a ispirare i murales che verranno realizzati a novembre.  Due artisti si sono aggiudicati le residenze offerte dall'edizione 2025al termine di una selezione che ha coinvolto due giurie di esperti, chiamate a valutare oltre 40 candidature.
La realizzazione artistica a Terni avrà luogo, questa volta, in periferia: in via San Lucio, nel quartiere San Valentino, oggetto di importante riqualificazione da parte del Comune di Terni, che verrà così completata e coronata da un'opera d’arte donata dal Festival GemellArte. La committenza partirà l'11 novembre e culminerà il 21 novembre, con una cerimonia ufficiale di inaugurazione in programma per sabato 22 novembre. Anche quest’anno il murale di Terni, firmato dall'artista Daco, riceverà un’illuminazione ad hocgrazie al contributo di ASM Terni, partner tecnico.
A Saint’Ouen, invece, la creazione di Marco Piantoni verrà realizzata in uno spazio situato nel quartiere Entrée de Ville, in Rue Carnot, limitrofa con Parigi, dal 18 al 28 novembre, con vernissage previsto sabato 29.

"GemellArte nel tempo - ha dichiaratol'assessore alla Cultura Michela Bordoni - si è confermato come uno dei progetti più significativi per la nostra città: un ponte tra culture, un dialogo tra artisti e cittadini, ma soprattutto un’occasione per far nascere bellezza nei luoghi che più hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità viva. La scelta di San Lucio come location per questa edizione non è casuale. È una scelta fortemente voluta da questa Amministrazione e dalla sottoscritta perché crediamo che la cultura debba arrivare anche – e soprattutto – lì dove serve a ricostruire senso, identità e fiducia. San Lucio è un quartiere che negli ultimi tempi è stato al centro di un importante processo di riqualificazione urbana, frutto di un lavoro condiviso tra amministrazione, uffici tecnici e cittadinanza. Portare qui Gemell’Arte significa dare continuità a quella rinascita, arricchirla di contenuto simbolico e umano, farne un laboratorio di rigenerazione culturale e sociale. L’arte pubblica, in questo contesto, diventa più di un intervento estetico: è un segno di cura, di attenzione, di presenza. È la prova che la cultura può e deve essere una leva di cambiamento reale, capace di valorizzare spazi e persone. Con questo spirito abbiamo scelto San Lucio: perché la bellezza possa farsi quotidiana, vicina, partecipata; perché un murale non sia solo un’opera, ma una storia condivisa che parla alla città intera. Ringrazio gli organizzatori di GemellArte, gli artisti che con la loro sensibilità danno forma a questa visione, e tutti coloro che hanno collaborato – dentro e fuori l’amministrazione – per rendere possibile questo incontro tra arte e comunità".
Come nelle precedenti edizioni, il festival ha ospitato anche una rassegna di cinema francese, GemellArte OFF, che propone film proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano, organizzata insieme all’Institut Français Italia.
Quest'anno le proiezioni si sono svolte nelle ultime tre domeniche di ottobre, nell’ormai abituale sede della Sala dell’Orologio, all’interno del CAOS di Terni, partner della manifestazione.
Il progetto è curato dalla giornalista Sara Michelucci e da Fabrizio Borelli, regista, fotografo e autore, che hanno selezionato i film e introdotto le varie proiezioni, offrendo dei momenti di approfondimento e discussione e non solo di intrattenimento. 

Daco(pseudonimo di Damien Collignon, nato e residente a Parigi) è un artista visivo e muralista attivo da oltre vent’anni, con una formazione accademica solida: Bac in arti applicate (1999), diploma delle Beaux-Arts di Nantes e specializzazione presso l’École des Gobelins.
Il suo linguaggio artistico nasce dal graffiti e si sviluppa in una sintesi personale che combina astrazione, geometria e colore. Le sue opere si caratterizzano per uno stile dinamico e de-strutturato, influenzato dal costruttivismo russo, che fonde ritmo, energia e leggibilità visiva.
Daco ha realizzato decine di murales in Francia e all’estero — tra cui in Italia, Belgio, Germania, Panama, Portogallo, Grecia, Tanzania e Sri Lanka — per festival, enti pubblici, istituzioni culturali e progetti sociali. Le sue opere si trovano su facciate di edifici, scuole, ospedali, biblioteche e spazi pubblici, spesso frutto di collaborazioni con comunità locali e di percorsi partecipativi. La sua poetica si fonda sull’idea che l’arte urbana sia un veicolo di dialogo e inclusione
Il progetto per Terni vede una grande composizione murale dedicata all’amore duraturo.
L’opera proposta raffigura una coppia di cigni che si fronteggiano, i cui colli si intrecciano a formare un cuore, simbolo universale dell’amore eterno e della fedeltà. Il tutto è immerso in un paesaggio urbano stilizzato, ispirato all’architettura di Terni.
Attraverso la geometria vivace e i colori della sua cifra stilistica “Graffaune”, Daco mira a creare un contrasto armonico tra il rigore delle forme e la dolcezza del soggetto, evocando insieme energia e poesia visiva. Intorno ai due cigni, elementi astratti e frammenti colorati rappresentano memoria, ricordi, resilienza e unione – metafore della forza dei legami umani che resistono al tempo e alle difficoltà.
 

Marco Piantoninasce a Terni nel 1987. Dopo gli studi in Economia, frequenta l’Accademia di Belle Arti, dove studia pittura con il maestro Igor Borozan. Il suo percorso unisce due dimensioni – artistica e socio-economica – che confluiscono in una produzione fortemente concettuale, spesso di taglio critico e politico.
Dopo la laurea e il diploma accademico, si trasferisce in Inghilterra e Spagna, esperienze che arricchiscono il suo immaginario di influenze culturali internazionali. 
Il filo rosso della sua ricerca è la riflessione sui sistemi di potere, il lavoro, la memoria e le contraddizioni della società contemporanea. La sua arte si muove tra installazione, pittura e video, unendo estetica pop e contenuto politico. Come lui stesso scrive, la sua produzione nasce da un’“educazione artistica ed economico-sociale” in cui simboli e immagini diventano strumenti di analisi e critica.
Il progetto per  Saint'Ouen, Ti affido al mare interpreta il tema proposto come un atto di memoria collettiva e partecipazione. Piantoni propone un murale interattivo e partecipativo, concepito per accogliere messaggi d’amore del pubblico, scritti direttamente sulla parete.
L’immagine centrale è una bottiglia bianca gigante, emersa dal mare e inclinata per offrire una superficie su cui chiunque può lasciare una dedica, un pensiero o un ricordo. La bottiglia diventa simbolo di comunicazione universale, custode di sentimenti che attraversano tempo e spazio – “un messaggio che sfida tempo e distanza”.
L’atto di scrivere trasforma l’opera in un monumento dinamico e collettivo all’amore, dove ogni contributo rinnova la narrazione del legame umano. Il mare, sfondo dell’opera, rappresenta la vita, la memoria e la fine, mentre la bottiglia è ricettacolo di pensieri eterni: una metafora della trasmissione e continuità del sentimento umano.
Il murale sarà realizzato con pittura acrilica e spray; la superficie della bottiglia sarà trattata per permettere la scrittura temporanea o semipermanente del pubblico. Il progetto si configura come Street Art relazionale, dove l’opera non si contempla soltanto, ma si vive e si modifica attraverso la partecipazione attiva.
 


 

 


 

Ultimo aggiornamento: 30/10/2025, 13:08

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