Descrizione
(ufficio stampa) - "Il gruppo di Alternativa Popolare, incapace di affrontare nel merito la questione dei servizi sanitari nel nostro territorio, e in particolare quella del nuovo Ospedale di Terni - dichiara il consigliere comunale del Pd Pierluigi Spinelli - ricorre ancora una volta a falsità e insinuazioni.
Il sindaco, infatti, non è stato in grado di presentare alcuna proposta concreta sul tema, limitandosi a lanciare ultimatum e minacce.
È opportuno ricordare ad AP che le ultime giunte comunali di centrosinistra sono state pienamente assolte da tutte le accuse formulate nei loro confronti.
In merito al dissesto finanziario, la sezione giurisdizionale centrale di appello della Corte dei Conti, con sentenza n. 296 del dicembre 2024, ha riconosciuto la totale innocenza degli amministratori ternani.
La sentenza non solo elenca i numerosi provvedimenti adottati, dalla causa sui derivati alla riduzione dei compensi della Giunta, fino all’accorpamento delle partecipate, ma sottolinea anche che le contestazioni mosse dal P.M. agli amministratori del Comune di Terni nell’arco temporale in esame risultano comuni a moltissimi Enti Locali e hanno trovato il loro momento di emersione soprattutto all’indomani della riforma della contabilità armonizzata, attiva dal 2015.
Quella riforma dei bilanci causò infatti un aumento del 600% dei casi di dissesto tra gli enti locali: quello di Terni fu il più lieve tra oltre 800 amministrazioni coinvolte, se misurato come debito pro capite.
Oggi il dissesto è stato pienamente superato, e non è più accettabile continuare a nascondersi, come si fa ormai da due anni, dietro fatti risalenti a otto anni fa.
Governino, se ne sono capaci.
Quanto alle questioni giudiziarie, ricordiamo ai più distratti che per il sindaco la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per evasione fiscale per somme pari a milioni di euro.
E se parliamo di interessi privati, è bene precisare che c’è chi ha dimostrato di conoscerli molto bene, tentando una forzatura interpretativa di una legge nazionale per realizzare una clinica privata, pretendendo addirittura una convenzione pubblica prima ancora della costruzione, e sostenendo, per il nuovo ospedale, un progetto di finanza privata bocciato due volte dai competenti uffici regionali, un piano che avrebbe garantito per decenni risorse pubbliche a soggetti privati".
