Descrizione
(ufficio stampa) - "Il Sindaco Bandecchi aveva annunciato che il 2026 sarebbe stato l’anno del sollievo fiscale per Terni. La città si aspettava almeno un segnale, anche simbolico, ma concreto ed invece - dichiara Roberto Pastura capogruppo di Fratelli d’Italia - la realtà che ci viene restituita è esattamente opposta. Anche quest’anno come dal 2016 le aliquote, dell’addizionale IRPEF e dell’IMU, rimangono inchiodate al massimo consentito per legge. Nessuna riduzione, nessuna agevolazione, nessuna rimodulazione. Siamo fermi esattamente dove ci aveva lasciati il centrosinistra anni fa in occasione del dissesto. Il tutto mentre, già nella busta paga di gennaio, i ternani inizieranno a subire gli effetti della manovra fiscale voluta dalla Regione di centro-sinistra da 184 milioni di euro quindi, tra Regione e Comune, la pressione fiscale complessiva resta tra le più alte d’Italia. Da qui la domanda: “Semo nati per tribola?” Questa mattina, in Commissione Bilancio, ho scelto di intervenire in modo chiaro e responsabile. So bene quanto il gettito derivante da IRPEF e IMU sia fondamentale per garantire i servizi comunali essenziali, pertanto non lo nego e non lo banalizzo. Conosco le rigidità della struttura finanziaria comunale e so che ridurre le entrate non è affare semplice ma resta comunque necessario. Ho sentito il dovere di dire una verità altrettanto evidente; non si possono chiedere tasse al massimo quando i servizi offerti, in troppi settori, sono oggettivamente al minimo. Penso al sociale, al trasporto disabili, al sostegno alla genitorialità, ai servizi per le famiglie e per le persone con disabilità, al commercio. È proprio a fronte di questa evidente sproporzione che sostengo la necessità di dare almeno un segnale politico, una scelta piccola ma significativa, sostenibile e possibile. Non serviva un colpo di teatro, ma un gesto di serietà amministrativa e di visione. Innanzi tutto mantenere la soglia di reddito di esenzione a 12.500€, ferma anch’essa al 2016, con l’inflazione accumulata negli anni significa avere oggi una esenzione reale a circa €10.000. Avevo pensato ad una riduzione, anche leggera, dell’addizionale IRPEF per i giovani sotto i trentacinque anni, come segnale concreto a chi sceglie di restare, vivere e costruire il proprio futuro a Terni. Una misura sostenibile, simbolica ma chiara, ossia dire ai giovani che sono davvero al centro delle scelte, non solo dei discorsi. Avevo anche proposto un adeguamento della soglia di esenzione IRPEF per le famiglie con più figli, portandola a quindicimila euro per quelle con due figli e a diciassettemila per quelle con tre figli. Avevo infine suggerito di dimezzare l’IMU per i locali sfitti oggetto di ristrutturazione, una misura economicamente intelligente che avrebbe incentivato la rigenerazione urbana, rimesso in moto l’attività edilizia minore, prodotto nuove entrate per diritti di segreteria e aumentato la rendita catastale nel tempo. Non cerco polemica sterile, non mi interessa attaccare per sport, mi interessa solo Terni, mi interessa che le scelte fiscali siano eque, giuste, coerenti con il livello dei servizi erogati. Per cambiare rotta servono scelte, non più solo parole".
