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"Sul dibattito dell'appalto del cimitero nessuna censura"

(ufficio stampa) - Nessuna censura sul dibattito dell'appalto dei servizi cimiteriali ma rispetto delle norme che non prevedono le dichiarazioni di voto per chi poi non ha diritto di voto in commissione. Il presidente della 3° commissione consigliare Leonardo Bordoni ha risposto nel pomeriggio con una propria lettera al presidente del consiglio comunale ad una analoga missiva del capogruppo di Senso Civico Alessandro Gentiletti che ha lamentato l'impossibilità di esprimere durante i lavori della commissione il voto del proprio gruppo.
Ecco la lettera del presidente Bordoni:"Intendo fare chiarezza al fine di evitare strumentalizzazioni politiche o semplici fraintendimenti. La lamentata violazione del diritto di parola si è verificata quando un consigliere senza diritto di voto, ha richiesto la parola nelle dichiarazioni di voto al fine di manifestare la volontà politica del proprio gruppo consigliare. Secondo quella che credo sia una corretta interpretazione sistematica del regolamento, l'istituto previsto a tale scopo in commissione è la conclusione di cui all'art. 35 II° comma. Istituto non è previsto dall'art. 56 per la discussione in consiglio, proprio perché in quella sede tutti i consiglieri hanno diritto di voto. In ogni caso, è corretto ritenere che la dichiarazione di voto sia prerogativa dei soli aventi diritto al voto e non di tutti gli aventi diritto di intervento, che potrebbero al più riferire quale sarebbe il loro voto se potessero esprimerlo. Le legittime posizioni politiche dei vari gruppi consiliari devono ovviamente essere espresse, ma vanno esternate in fase di discussione e non in fase di votazione che si apre appunto con il momento delle dichiarazioni. Ciò anche in relazione a quanto disposto dal regolamento per le votazioni di Consiglio, ovvero che una volta chiusa la discussione generale, non è più possibile fare interventi, presentare emendamenti, proposte, questioni pregiudiziali o sospensive. Diversamente il tutto si tradurrebbe in un allungarsi delle operazioni voto. Per tale motivo, dopo avere chiesto alla commissione se vi erano altri interventi e se potevo chiudere la discussione generale, avendo aperto le dichiarazioni di voto, non ho inteso concedere la parola al richiedente, per non interrompere le operazioni in corso.
ll dirittto ad esprimere la propria posizione politica è comunque stato assicurato al richiedente al quale è stata data la parola, ancorché irritualmente, non appena concluse le operazioni già iniziate.In ultimo, il Dott. Sdogati presente in aula ha dichiarato di essere presente non in veste di facente funzioni di Segretario Generale, ma di dirigente tecnico per la presentazione dell'atto che veniva votato.
Chiarito quindi che quanto accaduto non è mai stato una violazione delle giuste prerogative politiche di ogni consigliere, ma una mera questione di carattere procedimentale, voglio confortare l'interessato della equanimità e della stima del sottoscritto nei suoi confronti e del suo gruppo consigliare".

 

SPA - Ufficio Stampa/Agit

Data aggiornamento della pagina: 08/11/2018